intersezione A0 colla spirale, la tangente (e quindi la velocità di P nella posizione A0) risulta ortogonale all’asse x (vedasi fig. prec.); ed evidentemente
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l'intersezione di codesti due piani xy e ξη, la quale, come comune a due piani rispettivamente perpendicolari agli assi z e ζ, risulterà perpendicolare ad
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lo stesso rispetto al sistema S) di quel punto P che durante il moto di S si trova, ad ogni istante, all’intersezione di l col corrispondente asse di
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, attraversa una volta all’anno la semiretta positiva N. L’epoca di tale passaggio costituisce l’equinozio di primavera, mentre naturalmente l’intersezione
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a) B' non giace sulla retta AA'. Detto O il punto di intersezione degli assi di AA', BB' (cioè delle perpendicolari nei rispettivi punti medi H, H
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l’intersezione delle perpendicolari alle OX, OY in A e B rispettivamente. Di qui risulta che il quadrangolo OAIB, avendo due angoli opposti retti, è
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fissato su c viene a trovarsi nell’intersezione J di c col raggio OI 0 di γ, od anche, poiché il moto avviene per ipotesi senza strisciamento; che
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quali circonferenze di centri A e B rispettivamente, cosicché (n. 4) il centro istantaneo I è l’intersezione di AC con BD.
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mobile, il polo giace ad ogni istante sulla normale PN (n. 4), ed anzi, come posizione limite della intersezione di PN colla normale infinitamente vicina
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è l'equazione della retta che congiunge l’origine I con l’intersezione J delle rette dianzi considerate.
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intersezione della normale colla retta Γ λ J, essendo a sua volta J intersezione di PC 1 colla parallela IT" alla tangente a γ in P.
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centro di c urvatura Γ come intersezione di Ω'P' con IP.
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La retta CC l è qui rappresentata da P O, la IT" dalla perpendicolare ad IP per I. La loro intersezione (J nell’enunciato generale del n. 25) è così
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Invero, in una generica orientazione di F attorno ad O, sia I l’intersezione dell’ellisse λ col segmento OO'. Sia O 1, il secondo fuoco della λ.
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Consideriamo dapprima il caso generale, in cui tali due piani sono distinti, e la loro retta d’intersezione r non contiene né P 1, né P 2.
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La stessa conclusione séguita a valere anche nei casi esclusi in cui i piani π1 e π2 coincidono, ovvero la loro intersezione passa per uno dei punti
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(n. prec.) con quella di v 3, cioè che la retta r 3 passi per il punto d’intersezione delle rette r 1, r 2.
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Ne viene che, se vi sono due piani diametrali, il centro di gravità è situato sulla loro intersezione; e ancora: Se un sistema ammette più piani
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16. Determinazione del baricentro di alcune figure. - Per le figure che posseggono un centro (intersezione di tre piani diametrali non coassiali, se
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'', talché il baricentro G del quadrangolo si ha senz’altro come intersezione di G'G" con G 1'G 1''.
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Si può anche aggiungere, designando con N l’intersezione di OM colla corda AB, che G deve appartenere al segmento MN.
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poligono), si ha, come, sopra, il baricentro G nell’intersezione di G'G" con G 1'G 1''.
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gravità G, come lorocomune intersezione (n. 13).
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badiamo che la loro intersezione G, è precisamente il baricentro del tetraedro. Dalla simiglianza dei triangoli GHK, GAD scende precisamente che GH e GK
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Designando quindi con x i, y i, z i le coordinate di un punto generico P i del sistema S, quelle della sua proiezione Q i sulla retta r (intersezione
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qualsiasi della loro intersezione.
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perpendicolare al piano, è la somma dei momenti relativi ad una qualsivoglia coppia di assi perpendicolari, situati nel piano, condotti per l’intersezione del
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di una lunghezza BH = DC e CD nel verso opposto di una lunghezza DK = BA. Il baricentro G è il punto di intersezione di EF con HK.
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sferica in un’areola elementare dσ'; ed ove si indichi con Q' l’ulteriore intersezione del raggio PQ, l’elemento dσ' si può trattare come un altro
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ai due angoli di attrito è manifestamente l’intersezione C del lato superiore dell’angolo d’attrito della parete col lato sinistro dell’angolo d
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mentre il punto C, come intersezione delle due rette P 2 B, P 1 D di equazioni, rispettivamente
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’intersezione del cilindro col piano verticale); si trascura l’attrito dell’appoggio C. Formare l’equazione che definisce in funzione dei dati l’inclinazione O
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, giace nel piano osculatore. Ne deriva che la sua proiezione sul piano perpendicolare (b , t), si confonde coll’intersezione dei due piani, cioè
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l’intersezione è h. Per l’equilibrio si richiede che il contrappeso q sia compreso fra p e la componente tangenziale di p
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Dimostrare che, se AB e CD sono due corde d’un cerchio perpendicolari fra loro e se si indica con P il loro punto d’intersezione, il sistema dei
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