gli italiani che viaggiano a scopo di studio e di politica oggettiva) hanno, sì, una impressione generica di vari problemi, come quelli della
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b) quando si consideri la velocità come funzione dello spazio percorso, il suo valore medio (tra la posizione iniziale ed una finale generica) è due
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24. In un moto oscillatorio smorzato la durata di una generica escursione semplice (semiperiodo del moto armonico tangente) è di un secondo
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coordinata generica Oxy x) per mezzo delle componenti X, Y, Z, ed X 2, Y 2, Z 2 dei vettori fattori.
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Le traiettorie di A e B son per ipotesi le semirette OX e OY, talché, considerata l’asta in una generica posizione AB, il corrispondente polo I sarà
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30. Ciò posto, si ha immediatamente l’espressione delle coordinate ξ, η del punto P, in una generica posizione di l (e quindi la rappresentazione
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Prendiamo in considerazione una seconda posizione (generica) di l. Sia α l’angolo che il raggio ΩO (relativo a questa seconda posizione) forma con Ωξ
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rulletta una generica circonferenza k. Possiamo senz’altro asserire (n. 21) che il profilo coniugato γ è un arco di ipocicloide, avente per base λ e per
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curvatura) l’evoluta di una generica curva piana c si può anche definire come l’inviluppo c' della normale di c, ossia come quella curva che ha per tangenti
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, posizione generica della figura che stiamo considerando, le, normali I M, I N a C, in quanto passano per I, sono pure normali (n. 18) al profilo coniugato
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Fissiamo una generica posizione della rulletta, e quindi di P, designando al solito con l il relativo punto di contatto (centro istantaneo di
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L’eguaglianza fra I 1 Γ e I 1Ω1 , mostra che la posizione di Γ (subordinata ad un generico P, e quindi ad una generica posizione di l 1 ) è quella
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Invero, in una generica orientazione di F attorno ad O, sia I l’intersezione dell’ellisse λ col segmento OO'. Sia O 1, il secondo fuoco della λ.
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Passiamo a definire il momento assiale, cioè relativo ad una generica retta orientata r. A tale scopo importa stabilire la seguente proprietà: La
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istante, le espressioni (25) delle componenti della accelerazione del punto P che occupa, sul piano fisso la posizione generica ξ, η assumono la
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e se ne fissa, in un generico istante t, una qualsiasi configurazione C, dando alle q h valori qualsivogliano, si otterrà una generica configurazione
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le l ' equazioni indipendenti che legano le coordinate q h , sulla generica configurazione C relativa all’istante t, dovranno soddisfare alle stesse
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Sarà ancora lo stesso per una forza generica F? Le più elementari esperienze conducono ad escluderlo, suggerendo però altre semplici ipotesi circa la
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Si vede subito che una forza posizionale può essere, secondo i casi, motrice o resistente. Infatti, fissata una posizione generica, la forza è ivi
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dimensioni di una generica forza sono ordinatamente n 1 = 1, n 2 = -2, n 3 = 1; si ha cioè
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24. Cambiamenti di unità. - La considerazione delle dimensioni di una generica grandezza meccanica permette di valutare speditamente come vari la
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’azione dei due vettori. Siccome il risultante di una generica coppia C è nullo, così (n. 33), comunque vari il centro di riduzione, i momenti risultanti
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Indipendenza dimensionale. - In base al n. 22, per una generica grandezza Q si ha nel sistema assoluto, l'equazione simbolica
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, addirittura conservative, e quindi tali che, per valutarne il lavoro da una generica M' fino alla posizione di equilibrio M, non è necessario specificare il
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È poi facile riconoscere che si tratta di un equilibrio stabile. Consideriamo infatti una generica posizione M' interna al cubo. Dacché le attrazioni
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Ora per dimostrare l'esistenza e la unicità di G, si ricordi che se μ (x, y, z) è la densità (cubica, locale) di C, la massa Δm di una generica
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Fissata una generica faccia del tetraedro come base, si può anche enunciare la regola seguente: Il baricentro di un tetraedro coincide col centro di
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18. Definizioni. - Siano P un punto materiale di massa in m, r una retta generica, δ la distanza di P da r.
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in cui R rappresenta il raggio medio (distanza del baricentro di una sezione generica dall’asse di rotazione).
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applicato ad una funzione generica di x, y, z. Essa è detta equazione di Laplace Laplace Pierre Simon, n. nel 1794 in una borgata del N. O. della
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generica superficie sferica σ, concentrica alle estreme ed appartenente alla crosta (R 2 ≤ ρ ≤ R 1); denotiamo inoltre con dK lo strato elementare
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A tale scopo, designati con A, B i punti in cui una generica generatrice del cono elementare interseca da una parte di P i due ellissoidi, con A', B
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rispetto ad una generica retta a, per l’equilibrio del solido sarà necessario e sufficiente che si abbia, per tutte le singole rette a,
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, per il suo polo P, sopra un piano orizzontale in una posizione generica Q del piano stesso. In queste condizioni l'asse PO dell’emisfero è verticale
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generica posizione fino a quella di equilibrio, il peso del corpo fa un lavoro positivo. L’equilibrio è dunque stabile. In modo analogo si constata che
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Concludendo: in uno spostamento del primo tipo, il lavoro complessivo è nullo, mentre, per passare da una posizione generica in cui l’asse è
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Più precisamente, si supponga, come al n. 64, assegnata una generica linea (o arco di linea), e si contino su questa le lunghezze d’arco s a partire
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risente dalle varie aste BA, CA,..., che vi concorrono. Naturalmente, per lo sforzo Φ A che una generica asta AB subisce dal nodo A e l’azione Ψ AB che
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consideriamo un’asta generica AB del sistema articolato e sia f una qualsiasi delle forze che in Σ sono applicate ad essa. Poiché l'asta è rigida
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una generica asta AB dalle forze (applicate agli estremi)
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designazione Ψ e Φ usata ai nn. prec. per quelli relativi ai nodi e quelli relativi alle aste. Se infatti consideriamo un’asta generica P i P i+1 e
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74. Angolo di contingenza relativo ad un arco PP 1 d’una generica curva l si chiama l'angolo formato dalle tangenti in P, P 1 (supposte orientate in
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azioni dovute al collegamento, consideriamo una generica sezione normale σ, non terminale. In condizioni statiche, sotto la data sollecitazione attiva si
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Se consideriamo in S una generica fetta elementare, cioè la porzione di corpo compresa fra due sezioni normali σ, σ', corrispondenti ai punti P, P
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delle cose, che la variazione elementare dello sforzo Φ nello spessore ds di una fetta generica, cioè il d Φ , e per esso la sua intensità, sia
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’integrazione (immaginando tagliata la verga lungo una sezione generica).
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proverà nullo il lavoro corrispondente ad una coppia generica.
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individuati (a partire da una configurazione generica) dall’incremento dq dell’unico parametro lagrangiano.
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Se φ designa per un’asta generica l’intensità (con segno) dello sforzo da essa risentito (cfr. esercizio 5) ed l la lunghezza dell’asta, si ha Σφl
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