Questo parallelogramma, al pari di ogni altro a lati ordinatamente equipollenti, quale si ottiene applicando v 1, v 2 ad un altro qualsiasi punto
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tutti i punti del sistema hanno, in ciascun istante, velocità equipollenti.
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Inversamente, se, in un sistema in moto, ad ogni istante le velocità dei singoli punti sono equipollenti, il moto è traslatorio, giacché, valendo la
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7. Se più moti M 1, M 2,... sono traslatori, è tale anche il moto risultante, in quanto, essendo ad ogni istante equipollenti le -velocità di tutti i
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, equipollenti fra loro e quindi alla accelerazione (di componenti ). Il vettore, così definito (in funzione esclusivamente del tempo), dicesi accelerazione del
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equipollenti ad un terzo sono equipollenti fra loro (proprietà transitiva).
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., per indicare che AB e PQ sono segmenti equipollenti, si scriverà AB = PQ.
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Dalla definizione di equipollenza risulta altresì che due segmenti equipollenti coincidono se hanno l'origine (o l'estremo) comune; e che, assegnati
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nulli, si è naturalmente condotti a considerarli tutti come equipollenti, in quanto per tutti la lunghezza è nulla e la direzione e il verso risultano
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equipollenti , sono tali anche le loro proiezioni su di una stessa retta (o su rette parallele) come pure su di uno stesso piano (o su piani paralleli).
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abbia velocità nulla; mentre ben sappiamo che in ogni atto di moto traslatorio tutti i punti del piano mobile hanno velocità equipollenti.
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cioè tutti i punti di P hanno velocità equipollenti e si ha un attodi moto traslatorio. Invece, in ogni istante in cui è esiste un punto ed uno solo
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3. Vettori. - I segmenti equipollenti a un dato segmento orientato AB sono ∞3, uno per ciascun punto dello spazio preso come origine, ed hanno comuni
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A individuare siffatto vettore possiamo assumere il segmento orientato AB o, indifferentemente, uno qualsiasi dei suoi equipollenti, nello stesso
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applicato in quel punto. Così pure sono equivalenti due vettori applicati equipollenti, situati sulla medesima retta. Dalla definizione di equivalenza scende
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di una stessa coppia sono tutti vettori equipollenti.
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Se si tien conto della osservazione enunciata in fine al n. 2, si ha che, proiettando gli ∞3 segmenti orientati fra loro equipollenti, che
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consecutivi ed ordinatamente equipollenti ad F 1 , F 2,..., F n, si ottiene un poligono chiuso; in altre parole, se prefissato Q l si prendono gli n-1
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, orientati verso Q 1, sono ordinatamente equipollenti agli sforzi Φ 1·2 , Φ 2·3 ,…, Φ n-1·n .
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Infatti se il sistema articolato P 1 P 2..., P n si immagina sottoposto ai nodi P 1 P 2..., P n a forze ordinatamente equipollenti a Q 1 Q 2, Q 2 Q 3
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4…, Q n Q 1, ordinatamente equipollenti ad F 2 F 3..., F n; dopo di che il vettore di chiusura Q 1 Q 2 rappresenta, in intensità, direzione e verso
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rispettivamente equipollenti ai vettori v 1, v 2,…, v n del sistema
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