2. La legge secondo cui un mobile percorre un curva assegnata sia rappresentata (§ 4.) da s = f(t). Curva oraria o diagramma del movimento si chiama
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9. Ricordiamo che, data una curva piana, dicesi punto pedale di un qualsiasi punto P della curva rispetto ad un polo O il piede Q della
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Resta dunque stabilito che ogni moto rigido piano, quando non sia traslatorio, è attuabile mediante il rotolamento di una curva solidale col piano
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Nel moto di una figura rigida F sul piano, sia c una curva (piana) solidale con essa. Le posizioni successivamente assunte da c, nel suo moto di
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Si fissa ad arbitrio una curva k che, per una data posizione delle due traiettorie polari, sia tangente ad entrambe nel loro punto di contatto I 0
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A tale scopo gioverà considerare anzitutto una speciale categoria di moti rigidi piani. Data una curva piana λ, consideriamo il moto rigido piano
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Inversamente, considerando il moto reciproco, cioè quello definito da una curva piana, indeformabile λ che si muova sul suo piano in modo da passare
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Esso ha nel frattempo descritto un certo arco di curva, di ampiezza angolare Θ (rispetto ad Ω) che costituisce appunto un
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mostrando più precisamente che la curva γ è simile a C, con per rapporto di similitudine.
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in cui non cadono punti della curva primitiva).
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46. Passiamo al caso generale di rotazioni non uniformi, limitando per altro la nostra indagine al problema seguente: Data a priori una curva λ
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Riportiamoci a tale scopo al n. 19 e supponiamo che la curva k (col suo punto solidale M, che genera c e γ, quando si fa rotolare k su l e su λ) si
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dove q può essere, ad es., la lunghezza d’arco della curva data, a partire da un determinato suo punto, e q 1, q 2 designano un qualsiasi sistema di
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Se poi codesta curva o superficie, luogo delle infinite posizioni possibili pel punto, varia da istante ad istante, avremo per P, in luogo della (1
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e, poiché F t dipende esclusivamente da s, il lavoro compiuto dalla forza F lungo la curva (6) fra due punti generici P(s 1) e P(s 2) sarà dato
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Punto vincolato a muoversi su di una curva (un grado di libertà).
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§ 3. - Punto vincolato a muoversi su di una superficie o su di una curva.
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Proponiamoci infine di determinare le condizioni di equilibrio di un punto vincolato a restare su di una data curva c (pallina scorrevole entro un
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Il caso di un vincolo privo di attrito implica T = 0, cioè una sollecitazione puramente normale alla curva.
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La R non è altro che la coordinate y = f(z) della curva meridiana, sicché risulta
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curva meridiana della superficie di rotazione che ha per asse Oz.
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36. Tronco di cono. – Se la curva meridiana è una retta y = ztgα, il solido in questione è un tronco di cono circolare, la cui semiapertura è α. La
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Siano z = s e z = s + h i paralleli estremi; x = φ (z) l’equazione della curva meridiana.
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69. Un cenno speciale merita il caso in cui t si identifichi coll’arco s della curva descritta dal punto variabile P.
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di un tal tratto, coincidono; cioè l'indicatrice di un segmento rettilineo degenera in un sol punto. Quando l è un’effettiva curva, t varia con
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74. Angolo di contingenza relativo ad un arco PP 1 d’una generica curva l si chiama l'angolo formato dalle tangenti in P, P 1 (supposte orientate in
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Da quanto precede risulta che il problema di determinare la curva funicolare di un filo, sotto una data sollecitazione continua, richiede la
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Abbiamo già supposto (n. 73) che si tratti non di una retta, ma di una effettiva curva, ossia che t non sia costante. È quindi da escludere che, per
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e di qui si rileva che codesta curva è appunto una parabola di vertice nell’origine, avente per asse di simmetria l’asse delle y e volgente la
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D’altra parte, ricordando che e convenendo di misurare gli archi s di funicolare a partire dal punto della curva di ascissa x = 0 nel verso delle x
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Per una curva piana, esso coincide (n. prec.) col piano della curva; ma, per una curva sghemba, varia in generale da punto a, punto. Nell’intorno del
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(n. 62) perpendicolare a t, cioè normale alla curva l in P: la retta per P che ha codesta direzione ed è orientata nello stesso verso di Si chiama
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della curva verso il corrispondente centro di curvatura.
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punto interno P un certo arco di curva AB (direttrice) e mantenendosi, in ogni sua posizione, normale a codesta curva. Denotiamo con σ1, σ2 le facce
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Fra tutti i piani π passanti per P , il piano osculatore σ è quello che meno si scosta dalla curva l nelle vicinanze di P.
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(trirettangolo) destrorso dicesi binormale della curva considerata nel punto P. Designato con b il relativo vettore unitario, il triedro tnb, cioè il
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Delle tre facce del triedro principale, una è il piano osculatore (t, n); un’altra è la (n, b) costituita manifestamente dal piano normale alla curva
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50. Per liberare la (47) dal segno di valore assoluto, occorre premettere qualche richiamo di Calcolo. Data una curva piana e scelto su di essa come
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Di qui risulta senz’altro che secondo che sia k > 0 o 0, la curva volge la concavità verso le y positive o verso la parte opposta. Riferendoci ai
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a)Nel caso di un punto costretto a restare sopra una superficie o sopra una curva (priva d’attrito)si ha una reazione normale rispettivamente alla
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79. Torsione. - Questo numero si dice torsione o seconda curvatura della curva nel punto che si considera.
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locale della curva dall’andamento piano.
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Infine, nel caso di un punto costretto a restare su di una curva (priva di attrito)
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Per quanto s’è detto or ora tale segno cambia col segno di Δs. Dunque in primo luogo: La curva attraversa in P il piano osculatore. In che senso? Per
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Manifestamente, per τ > 0, la curva passa dalla banda positiva alla negativa (dacché il prodotto - Δsˑτ ha, in tale ipotesi, segno opposto a Δs), e
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fornisce una rappresentazione parametrica dei punti della curva considerata.
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Più in generale dimostrare che se ρ = ρ(ϑ) è l’equazione di una curva piana in coordinate polari, l’equazione geometrica
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22. Si consideri una curva piana, riportandosi al § 11.
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Dimostrare che, per ogni elica, è costante il rapporto delle due curvature; e che reciprocamente, se, lungo una curva, tale rapporto è costante, si
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Se la traiettoria è un arco di curva piana o un segmento di retta, il moto del punto dicesi rispettivamente piano o rettilineo.
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