Per calcolare il moto di un sasso cadente sur un carro ferroviario, in corsa uniforme e rettilinea, presso a poco operavano così: fissavano da
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il sasso veniva a trovarsi nei diversi tempi; misuravano, inoltre, il movimento proprio del carro, rispetto alla massicciata della ferrovia, fissando
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Poi che secondo la legge di inerzia il sasso doveva partecipare al moto rettilineo ed uniforme del treno, ritenevano di poter determinare il vero
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dell'attrazione universale: un sasso cade perché attratto dal centro della Terra.
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Quando ci troviamo sul veicolo riferiamo il moto del sasso al nostro veicolo cioè, con espressione fisico-matematica, ad un sistema di coordinate
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giocare alla palla, come se stessimo su la strada. In entrambe tali condizioni, un sasso, abbandonato a se stesso, cade verticalmente e il nostro
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, che procediamo sul veicolo, giudichiamo che il sasso si muove dall'alto in basso in linea retta, l'osservatore che sta su la strada giudica che il
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abbandoniamo il sasso a sè, la forza d'inerzia tende ad impedirgli che il suo movimento muti; ma la forza di attrazione, in obbedienza alla Seconda legge
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Ambedue i giudizi concordano con le leggi fondamentali della Meccanica. Infatti: per noi che stiamo sul veicolo il sasso è in quiete fino a che lo
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. Lanciamo su di essa un sasso: nelle acque si produce un'onda non dissimile da quelle del mare e sembra che le acque si muovano.
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2.° L'onda prodotta dal lancio del secondo sasso agisca sulla particella prima considerata in modo da tendere a spingerla all'ingiù.
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Lanciamo ora, su lo stesso preciso punto in cui cadde il primo, un secondo sasso. Evidentemente il fenomeno descritto dovrà ripetersi. Si tratta di
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1° Una determinata particella d'acqua, per effetto del lancio del primo sasso, passi dallo stato di quiete a quello di moto, verso l'alto
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