Ma siccome non ci sono simili né società se non per il nostro atto spirituale che accetta e pone questi suoi rapporti, e i valori assoluti sono il pregio di ogni atto umano, anche di quello con cui l'uomo pone i suoi simili e lo Stato e il diritto, così tutta la vita dell'uomo è religiosa.
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Allora si accetta il terreno della libertà, si accetta una posizione di parità civile dei cattolici con protestanti e con non credenti, («Si intende che per libertà religiosa noi intendiamo libertà religiosa per tutti i culti : dichiarava Don Sturzo, il segretario politico del nuovo partito, ad un redat¬tore del Messaggero; e togliamo anche questa citazione dal Corriere d'Italia), si rinunzia praticamente alle rivendicazioni della Chiesa non compatibili con la natura degli Stati moderni, si redige un programma minimo, il programma delle libertà, non cattoliche, ma «cristiane», come lo chiama Don Giulio De Rossi.
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