; torna nella notte donde sei venuto: io ti porterò via la creatura, ma ti porterò via anche tua figlia; sono mie tutte e due, e voglio averle e le
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duemila lire. Tobia: il tuo terreno quanto vale? Io: cinque o sei mila lire, com'è adesso. Tobia: se qualcuno ti offre le duemila lire in prestito
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millesettecento lire: e la cambiale era a sei mesi di scadenza. Che importa? Che importa? Anche Dio spesso ci dà la felicità a usura: tutto è a usura nella
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e attento: pareva volesse dirmi: sappiamo chi sei e adesso ti serviremo noi a dovere. Infatti quando il foglietto tornò in mie mani lessi a stento
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con delle pezze di tela: e ben presto, per opera di quelle sei mani pietose, la ferita fu lavata e fasciata di nuovo. Bona passò la pezza inzuppata
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me stessa: voglio far del bene a questo ragazzo così solo nella vita. Allora ho creduto di rivivere. Poi tu sei venuto: ho imparato a conoscerti, ad
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si smuoveva. Gli fece leggere il mio foglietto, ed egli allora sporse un po' di più il labbro come per dirmi: - Giacchè sei tu a volerlo, parlo
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mormora sul viso. - Albina, - disse nel medesimo tempo la voce sommessa della padrona, - con tutto questo trambusto ti sei dimenticata di far bollire
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sei tenuto qui come uno di famiglia. Se non ti si fa dormire a letto è perchè tu non vuoi; ma cosa ti manca, d'altro? - Niente mi manca, è vero; ma chi
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spalla: - Ah, avevi l'amico, ti sei fatta un figlio di nascosto, poi l'hai fatto mettere in mezzo alla strada perchè Davide te lo riportasse a casa
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le narici un po' aperte, le cose intorno. - Adesso che siamo calzati, possiamo andare a spasso, - ella disse mettendo il bambino per terra. - Sei
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senza esitare: - Fiora. Guardai a lungo quel nome: poi tornai a guardar lei: sì, non poteva avere altro nome che quello. - Fiora! Sei sola in casa? - No
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