da pranzo, dove, mi ricordo, c'era solo una grande tavola di noce circondata di sedie e sulla parete un quadro ad olio col ritratto a vivi colori del
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nuovi, e caricato il letto di coperte di lana; accendeva il fuoco per me nella tetra stanzetta da pranzo che s'illuminava tutta e diventava quasi allegra
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ieri ch'egli mosse i primi passi. Eravamo lì, nella stanza da pranzo; già da qualche giorno egli si attaccava a tutti i mobili e rideva, rideva, come
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da pranzo, penetrava nella camera di Albina e si metteva accanto al letto dov'era il bambino, e lo toccava timidamente, gli parlava sottovoce, poteva
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