, scriveva, con la testa reclinata, i poveri capelli grigi irradiati dalla luce della lampada. Io vedevo l'ombra del pennino correre e battere sulla
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era semplicemente il bel tempo, con quell'aria tiepida, con la solitudine della pineta a farmi correre e respirare con gioia. Là sotto era primavera: i
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, nonostante l'oscurità, mi parve di ravvisare il vecchio Tobia: e quasi d'istinto ripresi a correre, ma invece di andar dritto credetti bene di
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