mia, non devi metterti quelle idee in testa! Non devi rintanarti in un cantuccio con quel chiodo fisso nel cervello:che tu sei brutta e che non vuoi
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, lecito a tavola, con un brio e un'arguzia che mantengono freschezza e agilità alle quartine scritte nell'antichissimo idioma lombardo. Vuoi sentire
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Ne vuoi ancora?
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un continuo gemere fra le labbra. La mamma, ch'è più pallida di lei e tutta indoleazita, le è attorno assidua e sgomenta. - Vuoi un po'di camomilla
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domestica; smetti l'abitudine d'adibire a uso di puliscipenne il rovescio del grembiule che, se è nero, è tuttavia soggetto a sporcarsi. Vuoi bene alla tua
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testolina bruna, pronta ad accendersi. - Chi m'ha arruffato questa matassa? - domanda la mamma. - Vuoi dirlo a me, eh? Sicuro, son sempre io. . . - e
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ciechi, li avvicinava e poneva loro sopra le mani. E quel che vuoi dare, Clara, da'in fretta; non indugiare, non tentennare, non mostrare scontento
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! - E se non ho voglia di ridere, debbo fingere per farti piacere? - Ci dev'essere una ragione. - Oh, bella! che vuoi che ci sia? - Lo saprai tu, ma non
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