dire lo stesso? Vedi che sono schietta! Ma tu aiùtati con le arti innocenti che tutti possediamo. Al viso basteranno a dar fàscino i buoni affetti che
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mostra il luccichio della scarpa di vernice! Certo il suo orecchio proverà lo stesso raschío nell'udire la più volgare canzonetta che il coro del
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pensato! Ci mancano i guanti. Di pelle no? Ebbene, vi rassegnerete a quelli di seta. Ma ci vogliono anche le calze bianche dello stesso tessuto e. . . le
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la sua compagnia non è delle più gradite. Lo stesso desiderio che ha lei di piacere, se causato non da amore di sè, ma da amore del prossimo, se inteso
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vecchiaia - Troppo tardi - Con gl'infermi. AVETE un po'di cuore? E allora dovete essere del mio stesso parere:che sono degni della nostra compassione
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pianto stesso di quel martire. Pareva che una corrente magnetica attraversasse quei corpiccioli, e li facesse simultaneamente e inconsciamente
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- Naturalezza. SE volete levarvi un pensiero fastidioso, rispondete nello stesso giorno alla lettera ricevuta:non v'ammucchierete troppa corrispondenza, e
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hanno lo stesso difetto per cui si piglian gioco di Cicaletta:il difetto di chiacchierare a perdifiato del più e del meno, a diritto e a rovescio
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, non parlate sempre di voi; ma pensate che forse lo stesso desiderio è sentito e frenato dall'altre, e che, indugiando il discorso sulle cose vostre
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trascinare l'anima dalla morbidezza della voce materna supplicante? Se lo stesso ammonimento vi fosse stato espresso con durezza, voi non avreste
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bellezza della nostra lingua e raccomandare lo studio del vocabolario, col quale egli stesso raggiunse tanta perfezione di forma! Io vi dirò soltanto che
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sale sulle labbre spontaneo e facile il linguaggio solito, il vostro dialetto, sbocciando dall'anima insieme col sentimento stesso, questo nuovo
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al capo, figliole? Una boccata d'aria, due passi, e scomparirà. Lo stomaco vi sembra un tantino imbarazzato? Con lo stesso sistema - infallibile - e
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superfluo dirvi che per il dolce bisogna aggiungere al piccolo coltello la forchettina dello stesso servizio, e per le frutta in composta o per la crema
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benessere, un'aria raccolta di famiglia, dove ti sembri di vedere in ogni compagna una sorella concorrente allo stesso tuo fine, amata come te dalla
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sé stesso; quelle, cioè, che si propongono di consacrare tutta la vita all'educazione delle fanciulle e si dànno a tale ufficio con l'entusiasmo e
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simpatia e l'affetto. L'educande d'uno stesso istituto sono come sorelle, perchè hanno tutto comune; non solo casa, tavola, ricreazione, ma anche dolori e
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stessa, la tua famiglia, il collegio e le migliori dell'educande che al buon nome del collegio stesso contribuiscono con la loro intelligenza e la loro
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dimentica completamente se stesso per gli altri, chi fa come il grano, il quale muore nel solco per far germogliare la spiga fecondatrice. Non ti
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c'è male. - E la scuola? - Eh, eh, eh! sempre lo stesso. Un po'va bene; ma, infine, vien proprio una voglia matta di dirle qualche cosa che, finalmente
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guardarvi con tanta compiacenza, vi libererete nello stesso tempo da quella stolta illusione che grava su di voi come un incubo e, con la semplicità
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suo abitino scuro, odorante di. . . naftalina. Lo stesso avvertimento per la cipria. Non capisco il perchè di quella nuvola bianca sulla vostra
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, approfittate, per scendere, d'una fermata vicina alla vostra mèta; non è delicato l'obbligare le persone che sono nel tranvai e il conduttore stesso
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avvelenamento procurato. Nè questo avvenimento avrebbe lasciato una così viva impressione nel mio animo, se non fosse stato esso stesso, la causa d'un'angoscia
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parte, è più che lecito sacrificare gli esseri inferiori al vantaggio de' superiori, nello stesso modo ch'è riprovevole far soffrire, sia pure una mosca
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strombazzatura de'giornali, nella più o meno effimera gloria, nell'entusiasmo stesso che accompagna lo scatto spontaneo di chi opera; ma quante altre
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mare, ch'esprime la sua mutevolezza in gemiti e gridi così multiformi, che neppur si direbbero usciti dallo stesso seno, se non si sapesse da secoli
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, comprendevate? Fate lo stesso esperimento la mattina seguente, dopo esservi lisciate in testa, ravviate addosso, dopo aver dato una spazzatina e una spolverata co
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vostra faccetta sorridente e rosea possono inspirare il pennello dello stesso pittore che arriccerebbe il naso davanti a un accozzo di tinte vivaci, a
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che dico, ti giuro che non ficcherei più il naso fuori dall'uscio! Ma ce lo ficcò lo stesso, la signora Luisa, e proprio per andare a restituire la
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padroncina di casa e, nello stesso tempo, la fanciulla; non arie, non pedanterie, non sfoggi inutili d'abiti e di parole. In casa vostra, della vostra
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