appunto che l' Istituto ha per base che ogni qual volta alcuno de' suoi membri deve applicarsi a qualche opera esterna di carità, ciò avvenga col comune
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maggior perfezione sì interna che esterna, sopportandone le pene e mortificazioni annesse, e cavandone il maggior gusto spirituale, lodando e
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essere amato anche coll' opera esterna, e colle fatiche sostenute per giovargli, e queste, come si dicea, secondo l' ordine della carità e dell' ubbidienza
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