Cecina, o guai a te! — Maestà, son venuta a posta coi miei dottori. — E i suoi dottori erano due uccellacci più grossi di un tacchino, con un becco
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fianco una bella signora. Trasalì. — Non aver paura: sono una fata, e son venuta per ringraziarti. — Ringraziarmi di che? — Tu m'hai salvato la vita
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vide il gran palazzo della Fata gobba; ma bisognava dirle Fata Regina; se no, se avea a male. — Ben venuta, figliuola mia! T' aspettavo da un pezzo
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il motivo della loro venuta: — Questo povero disgraziato ha tentato tutti i mestieri e non è riuscito in nessuno. Si era anche messo a fare il
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! Cinque figliuoli erano stesi morti per terra in un lago di sangue; uno respirava appena: — Ah, babbo mio! È venuta un' aquila forte e picchiò alla
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