osservando questo qui. — Ti farebbe comodo? Te lo regalo, a patto che per atterrarlo tu dia i colpi dove ti dirò io. — Va bene. — Il Re brandì la scure
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contento, ma chiamò un mago e gli raccontò ogni cosa: — Come va questa faccenda? — Maestà, la faccenda è. piana. Quell' uomo possiede l' anello
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ogni cosa. — Come va questa faccenda? — Maestà, la faccenda è piana. Quell'uomo ha avuto un chiodo incantato della fata Regina, e l' ha piantato sulla
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, cacciando terribili urli. Gli mostra la lama del coltellino, e il gigante va a rannicchiarsi in un canto. La Reginotta passa oltre nella terza stanza
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— Son morto! — Il Reuccio lo scorticò con diligenza e portò la pelle alla Reginotta. — Va bene: mettetela là. Aspetto il pesce senza fiele. — Questo
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la Regina s' era fatta un vestito nuovo ch'era una meraviglia, ed era costato un sacco di quattrini. Prima che lo indossasse, va il galletto e glielo
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Maestà dovea scrivere a un altro Re. Prese carta, penna e calamaio, fece la lettera, e la lasciò sul tavolino ad asciugare. Va il galletto e gliela
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: va' a metterglielo nel dito mignolo della mano sinistra, e l' incanto sarà disfatto. — Il giovinotto, tutto contento, si presenta al Re: — Maestà, è
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— Buona o cattiva. — Maestà, Serpentina corre pericolo di morte: E se muore Serpentina, Tutto il regno va in rovina. — Che pericolo può correre nelle
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desinato saporitamente. Il Re, dalla contentezza, ordinò una festa di ballo. Va per indossare il manto reale, e lo trova interamente rosicchiato dai topi
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furon mature, una mattina va in giardino...; l' arance d' oro non c' eran più. Figuriamoci la sua collera! Dovette, per forza mettersi d'accordo con
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motto è questo: Ti sto addosso; Dammi l' osso. — Va bene. — Il Re andava e ritornava più volte colla bisaccia colma, e riportava a palazzo tutte le
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sentinella, notte e giorno; e tutte le mattine scendeva lui stesso a osservare coi suoi occhi se mai mancasse una foglia. Una mattina va in giardino
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bella, spesso diceva: — Neppur le fate potrebbero farne un'altra come questa. — Ma una mattina, va per levarla di culla e la trova contraffatta, con una
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sei? — Sono la Reginotta. — Lasciami vedere. — Mi osservò il braccio sinistro: — Va bene! — Mi osservò tra i capelli, sulla nuca: — Va bene! — Poi prese
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! senza voltarvi in dietro. All'ottavo giorno vi troverete davanti a una grotta: la Fata gobba abita lì. — Va bene, — disse il Re — partirò domani
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sacco, e tutto il grano va per le terre. La vecchia cominciò a pelarsi dalla stizza. — Non è nulla, — disse la Reginotta. — Ve lo raccatterò io. — Ah, i
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