E per quel giorno non ammazzò neppure uno sgricciolo. Ma la mattina dopo, eccoti lì quella del malaugurio: — Maestà, buona caccia! — La buona caccia
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zitto, perchè là Cecina dormisse. Maestà, — disse uno dei ministri — che sia una malìa di quella donna magra, allampanata, fatta . mettere in prigione l
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popolo aspettava l' entrata della Regina, si fecero coraggio; e uno di loro gli disse: — Maestà, perdonate!... Ma questa qui è una granata! — Il Re montò
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tiratemi forte. - Il Re e la Regina lo afferrarono l'uno pei piedi, l' altra per le braccia, e tira, tira, tira, il Nano, da nano che era, diventò un bel
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schiavo del mago. Il Re adunò Consiglio di Ministri. — Sacra Maestà, — disse uno dei Ministri - proviamo se il mago è indovino. La Regina staccerà la
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, e aperse bottega dirimpetto al palazzo reale. La Regina volea comprar delle gioie e lo mandò a chiamare. Quello andò, e in uno scatolino a parte ci
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gli animali feroci. Era uno spavento! Urlavano, digrignavano i denti, spalancavano le bocche; ma quello sempre avanti, senza curarsene. Finalmente
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Re l'abbandonò in mezzo al bosco e tornò al palazzo reale. Ma Serpentina, gira di qua, gira di là, non trovava l' uscita. Vide uno scarafaggio
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. — Fossero almeno dieci lire!... Mi comprerei uno straccio di veste! — Non avea finito di dirlo, che sentì lì dentro un suonò di soldi rimescolati
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ricorrere ad una strega: — Fammi due vestiti compagni, tutti oro e diamanti; ma uno dev' essere incantato: deve bruciare addosso a chi se lo mette
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. — Reuccio, entrate voi solo ; c'è posto soltanto per uno. — Il Reuccio entrò, e Testa-di-rospo chiuse lo sportello. Mamma cagna si accovacciò lì dietro
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quella caccia ai topi per diventare baroni, fu uno spasso per tutto il regno. Il Re, ogni volta che gli portavano al palazzo un centinaio di topi
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! un'altra! — E quello, preso a caso uno dei regali della fata, che portava seco in una borsa, cominciò: — C'era una volta.... — Non sapeva neppure una
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uno scatolino tutto d'oro e di brillanti. Ma la Reginotta lo posò lì, senza neppur curarsi d' aprirlo. E piangeva. — Cardellino traditore, te e il tuo
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! Cinque figliuoli erano stesi morti per terra in un lago di sangue; uno respirava appena: — Ah, babbo mio! È venuta un' aquila forte e picchiò alla
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coltello di diamante e andò a nascondersi in fondo a uno stanzino. Quando fu giorno, aspettò che l'aquila e gli uccellacci di preda andassero a caccia
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piede e tuffarlo tre volte in quell' olio. — La Reginotta esitava. — Tuffami, tuffami! — le disse Ranocchino. Allora lei lo tuffò. Uno, due? Ma la terza
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intero in un orecchio. Basterà. — Infatti, dopo nove mesi, la regina partorì e fece una bella bambina. A questa notizia il Re diede in uno scoppio di
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. Mangiò, bevve, e poco dopo le vennero le cascaggini. — Reginotta, dormite, dormite! - Il letto Parlava. Era uno stupore. Così tutti i giorni. Non le
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intanto dei sassi, e li metteva l'uno sull'altro davanti la buca. — Sassi, sassi di Dio, Io vi muro e vo'smurarvi io! — Murata la buca, la Regina delle
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: Topolino non vuol ricotta; Vuol sposare la Reginotta; E se il Re non gliela, dà, Topolino lo ammazzerà. Il Re consultò subito i suoi ministri; ed uno di
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vecchia colla conocchia e col fuso: - Perchè mi hai tu chiamata? — Ecco la mia figliuola maggiore. - La vecchia cavò di tasca tre anelli, uno d' oro, uno
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pupilla degli occhi. Un giorno venne uno, e disse al Re: — Maestà, passavo pel bosco qui vicino, e incontrai l'Uomo selvaggio. Mi disse: Vai dal Re, e
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domani. — Ordinò che gli si sellasse uno dei suoi cavalli, e, accompagnato da un solo servitore, s' incamminò per quel paese, dove il ciaba abitava. Per
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IL LUPO MANNARO C'era una volta un Re e una Regina che non avevan figliuoli e pregavano i santi, giorno e notte, per ottenerne almeno uno. Intanto
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' alba, la gallina si mise a schiamazzare. Invece d'un uovo, ne avea fatti due, uno bianco e l' altro nero. La vecchia andò fuori per venderli. Quello
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lì, da un anno all'altro zappando, seminando sarchiando, insomma facendo tutti i lavori campestri. Nelle ore di riposo cavava di tasca uno zufolo e
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origliare dietro l'uscio. Dalle fessure si vedeva uno splendore che abbagliava, e di tanto in tanto si sentiva la mamma: — Spera di sole, spera di sole
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addormentato addosso Allora lui pensò ch'era meglio ammazzarlo, piuttosto che vederlo patire: gli avrebbe ammazzati tutti, quei figliuoli, ad uno ad
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chicchi son contati! Se ne mancasse uno solo, mio marito mi ammazzerebbe! - E la Reginotta, con una santa pazienza, glielo raccattò tutto, chicco per
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quel viso di mal augurio, stizzito, fece una mossaccia, e non rispose nulla. E per quel giorno non ammazzò neppure uno sgricciolo. Un'altra mattina, ecco
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