piangeva: — Ah, poverina me! Son Regina senza Re! — Il Re per questo lamentìo, non la poteva soffrire. Andò da una strega e le disse: — Che cosa debbo
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osservando questo qui. — Ti farebbe comodo? Te lo regalo, a patto che per atterrarlo tu dia i colpi dove ti dirò io. — Va bene. — Il Re brandì la scure
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trascinavano un gatto morto. L' acqua cadde su questo, e il gatto risuscitò. — Ah, scellerata! — urlò il Principe. — Hai tolto la sorte ai nostri figliuoli
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alla Regina: — Maestà, questo è il vostro appartamento. — Ma, poco dopo, quando il Re volle andare a vederla, gira di qua, gira di là, non trovava l
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appartamento, pianta questo chiodo sulla soglia dell'uscio e vedrai. — Perciò il Re non trovava mai l'uscio, quando voleva entrare nelle stanze della
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, volentieri. — Dovresti servire il Reuccio. - E si mise a servire il Reuccio. — Bruttona, fai questo! Bruttona, fai quello. - Il Reuccio non la
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— Son morto! — Il Reuccio lo scorticò con diligenza e portò la pelle alla Reginotta. — Va bene: mettetela là. Aspetto il pesce senza fiele. — Questo
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Nano gobbo e sbilenco? — Non intendevo dir questo; ma.... chi dà la sua parola la dovrebbe mantenere. - Anche la Regina non viveva tranquilla: — Quel
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, e il Reuccio sarà libero. — Oh, questo era nulla! — La Regina stacciò la farina, la impastò, fece la pagnotta e la stiacciata, scaldò il forno di sua
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— Ah, gallinetta mia! L'uovo nero non lo vuol nessuno. — Portatelo al Re. — La vecchia lo portò al Re. — Che uovo è questo? — Maestà, di gallina
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non lo libero, sarò morta! — Vecchina mia, questo è nulla. Domani prenderai un po' di becchime, tornerai dal Re e farai: billi! billi! Sentendo la tua
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anch' esso creatura di Dio: lasciatelo stare. — Vedendo che quei ragazzacci non smettevano, saltò in mezzo ad essi, diè uno scapaccione a questo, un
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disgrazia. — Ti sei lasciato canzonare! Tieni questo pugnale e ritorna dal mago; vedrai che questa volta non si farà beffa di te. — E gli disse
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vedere; sarà questo. - Come la Reginotta ebbe tolto di dito quell' altro anello, tornò gentile e tranquilla. Allora il Re le disse: — Questi è il tuo
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cosa, le guardò dietro. — Maestà che portate addosso ? — Porto la mia disgrazia! — E raccontò com' era andata. — E tutto questo per Serpentina
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. Questo giovine è figlio d'un regnante. Una maga gli aveva fatto l' incantesimo, e per romperlo ci voleva la ragazza dal dente d' oro. Ora dovrete sposarvi
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scena lei e le altre vicine presenti C'era una volta.... 16 ridevano: il cenciaiuolo in questo mentre svoltava la cantonata e spariva. Corri, cerca
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aspettavano. Quando fu l' ora, s'intese nella via: — Cenci, donnine, cenci! — A questo grido il pattino di terra cotta scoppiò, e ne uscì fuori un bel
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finestra, suona questo zufolo e vedrai. — Il Re si affaccia, si mette a sonare, tì, tìriti, tì, ed ecco un esercito armato di tutto punto, fitto come la
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nostra figliuola. Ce la scambiarono quand' era in culla. Che ne facciamo di questo mostro? Io direi di farla ammazzare. - Il Re non ebbe animo di
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canile, dovette quasi piegarsi in due. — Ed è questo il tuo gran palazzo? — Questo: non ve lo dicevo? - La Regina, indispettita, uscì fuori brontolando
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, quasi lo facesse a posta, a ogni domanda di matrimonio, rispondeva: — Maestà, chiedo un altr' anno di tempo. - Intanto era accaduto questo: in un
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rosicchiati dai topi! Ma questo non fu nulla. I Ministri portavano al Re i decreti da firmare; e, il giorno dopo, le carte trovavnnsi rosicchiate proprio dov
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era diventato un altro. Domandò umilmente perdono del male che gli aveva fatto, e conchiuse: — Giacchè questo è il volere di Dio, sposatevi e siate
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dell' oro? Ne avrai finchè vorrai. Ma quanto alla Reginotta, néttati la bocca. C' era una volta.... — Maestà, il patto fu questo. — Vuoi delle gioie
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il motivo della loro venuta: — Questo povero disgraziato ha tentato tutti i mestieri e non è riuscito in nessuno. Si era anche messo a fare il
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motto è questo: Ti sto addosso; Dammi l' osso. — Va bene. — Il Re andava e ritornava più volte colla bisaccia colma, e riportava a palazzo tutte le
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la Reginotta? Non vuol farsi vedere? — Maestà, è un po'indisposta. - Il Re non sapeva che rispondere, imbarazzato. — Portatele questo regalo. - Era
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, cominciò a scassinarla; e siccome noi ci si opponeva, ci ha tutti ammazzati. - Detto questo, spirò. Quel povero diavolo si senti rizzare i capelli. I
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lo scorticò e lasciò molta carne attorno al cuoio. — Ora rivolteremo questo cuoio, — disse la vecchia. — Io vi ci cucirò dentro. Scenderanno gli
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sapeva darsi pace, pensando che presto doveva condurla in cima a quella montagna, abbandonarla lassù e non averne più nuove! Ma il patto era questo
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non trovò nessuno. All' ultimo chiamò la Reginotta: — Vien qua, strappami di terra questo coltellino: non ti mangerò più. - La Reginotta gli credette
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' eccellenza naturale della forma artistica delle fiabe. Non mi è parso superfluo dir questo al benigno lettore, pel caso che il presente volume trovasse
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Pagina Prefazione
: C'era una volta.... 14 — Ecco qui. Regalatele questo anello; quando lo avrà portato in dito per ventiquattr' ore, ne vedrete l'effetto. —
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! - Ma nessuno lo voleva, un cosino a quella maniera! S' affacciò alla finestra la figlia del Re. — Che cosa vendete, quell' uomo? — Vendo questo bimbo
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consultavano anche i dottori di Corte. — Maestà, fate questo. — Maestà, fate quello. - E pillole di qua, e beveroni di là; ma il sospirato figliuolo non
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riuscire a maritarle. Le ragazze non avevano dote, e senza dote un marito è un po' difficile a trovarsi. C' era una volta.... 9 Un giorno questo povero
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volete questo cencio qui?
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, rimasi incantata. — Che posso fare per liberarti? — Bisogna aver la fatatura e giurare di sposarmi. — Questo lo giuro subito, e la fatatura saprò
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chicco, senza che ne mancasse uno solo. — Grazie, buona figliuola; non posso darti altro che questo. — E le dette un coltellino da due soldi, di
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digli che voglio la Reginotta per moglie. Se non l'avrò qui fra tre giorni, guai a lui! — Il Re, sentendo questo, fu molto costernato e radunò il
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incanto non ci vuoi altro. — Sono sangue reale, pesciolino d' oro, e soli tua sposa fino da questo momento. — Cavalcami sulla schiena e tienti forte. - La
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! voglio vederla. — E fece chiamare il contadino. — È vero che questo campicello tu non lo cederesti neppure al Re? — Sua Maestà ha tanti poderi! Che se
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