! rendetemi gli occhi. — La Reginotta scese giù e gli disse: — Ecco gli occhi. — Il Re la guardò sbalordito. La Reginotta non era più gobba e somigliava
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. Ma in mezzo a quel silenzio scoppia a un tratto una risatina, una risatina di canzonatura! — Ah! ah! ah! Il Re guardò, e vide il Nano che si
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occhi e colla sciabola in pugno, correva verso la camera di Tizzoncino: volea tagliarle la testa. L'uscio era chiuso. Il Reuccio guardò dal buco della
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curarsene, prese i due semi di lenti, con un po' di saliva glieli applicò sulle pupille spente, e la Reginotta ebbe la vista. Ma appena lo guardò, si
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cosa, le guardò dietro. — Maestà che portate addosso ? — Porto la mia disgrazia! — E raccontò com' era andata. — E tutto questo per Serpentina
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vedi che cosa hai in mano? Il racconta, fiabe guardò: aveva in mano un pugno di mosche! E tornò addietro scornato, e di fiabe non ne volle più sapere
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anche darsi! — Il re la guardò da capo a piedi: gli pareva e non gli pareva. Lei gli raccontò la sua storia; ma non disse nulla delle orecchie, per
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, chi lo vuol comprare. - La Reginotta lo guardò, fece una smorfia e gli sbatacchiò le imposte sul viso. — Bella grazia! — disse quel povero diavolo. E
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, cammina, arrivò all' orlo d' un fosso profondo. Sentiva un belato tremolante. Guardò e vide laggiù una capretta: — Capretta, che cosa è stato? — Son
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