, il Re cominciò a ingrassare, a ingrassare, e in poco tempo diventò così grasso e grosso, da pesare due quintali con quel suo gran pancione che pareva
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Cecina, o guai a te! — Maestà, son venuta a posta coi miei dottori. — E i suoi dottori erano due uccellacci più grossi di un tacchino, con un becco
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Quando le due sorelle intesero la bella fortuna toccata alla minore e videro quella sorta di regali che loro inviava, arsero d' invidia e di dispetto
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Re Sole continuò il suo viaggio, e quelle due sorelle se le mangiarono i vermi. Stretta è la foglia, larga è la via, Dito la vostra, che ho detto la
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canzonare. Quel pover' uomo del servitore, dopo un sonno di due giorni, appena aperti gli occhi, si era subito
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sonaglino e se lo mise in tasca, insieme con la cipolletta e il coltellino da due soldi. Cammina, cammina, una sera capitò presso una fattoria fuori di mano
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gallina. — E diamogli un' altra gallina! - Insomma, ne volle due dozzine. Un'altra mattina, avanti l' alba: — Chicchirichì! Maestà, vo' gli sproni d
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quello del mago. Picchiò al portone. — Chi sei? Chi cerchi? — Cerco Manina d'oro. — Capisco, ti manda mio fratello. Che cosa vuole da me? — Vuole due grani
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, si sturò le orecchie, e picchiò. Picchia, ripicchia, non rispondeva nessuno. Lei non voleva chiamare, e dava all'uscio col bastone, a due mani. — Chi
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il negozio, andò per prendere il denaro dello scrigno ove solea tenerlo riposto, e si accòrse che mancava una bella somma. Appostò lì due guardie per
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Tizzoncino ridendo: — Bruttona di fornaia! — Apri, Tizzoncino mio! — Allora l' uscio s'aperse, e i due sposini s'abbracciarono. Quella sera si fecero gli
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ricorrere ad una strega: — Fammi due vestiti compagni, tutti oro e diamanti; ma uno dev' essere incantato: deve bruciare addosso a chi se lo mette
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, ringhiando. Aspetta un' ora, aspetta due, il Reuccio non compariva. La Regina, sopra tutti, era impaziente pel ritardo: — Chi sa che brutto scherzo Testa
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seppe nulla; e il bambino crebbe vegeto e vispo da quel topolino ch' egli era. Camminava su due gambe, come un uomo; solamente la mamma lo vestiva in
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guardia. Bisogna sapere il motto; e lo sanno due soli: il mercante e quel contadino che mi ha preso. — Il Re mandò a chiamare il contadino. — Facciamo un
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le avete viste; ma per riaverle bisogna conoscere un altro motto, e lo sanno due soli: il mercante e quel contadino che mi ha preso. — Il Re lo mandò
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dovea seguirli. Camminarono due giorni, e al terzo, verso il tramonto, giunsero in una pianura. Lì c' era la torre incantata, senza porta e senza
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piede e tuffarlo tre volte in quell' olio. — La Reginotta esitava. — Tuffami, tuffami! — le disse Ranocchino. Allora lei lo tuffò. Uno, due? Ma la terza
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c' era due pesci soltanto, e nessuno sapeva che razza di pesci si fossero, neppure i pesciaioli. Ed eran lì dal giorno avanti, e cominciavano a
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Re. Fra un mese le domanderà: mi vuoi per marito l Se lei risponde di no, quello ne farà due bocconi. Bisogna avvertirla. — E il Lupo Mannaro dov
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morta; ne farà due bocconi. La prossima notte a quest'ora ci rivedremo. — La mattina, la Reginotta udì la solita voce: — Vuoi vedermi? — Volentieri
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, venne fuori, e come vide il capo del refe legato alla pianticina, si mordeva le mani: — Vien qua; scioglimi questo refe dai due capi: non ti mangerò
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rumorosamente, due, tre volte al giorno, nel mio studio, per sapere quando la nuova fiaba sarebbe finita. Quei cari diavoletti, che poi mi si sedevano
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Pagina Prefazione
Re di Spagna. Quelli si scusarono allo stesso modo: — È ancora bambina. — Ma i due regnanti se l'ebbero a male. Si misero d'accordo, -e chiamarono un
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volta un povero diavolo, il quale aveva sette figliuoli, che se lo rodevano vivo. Il maggiore contava dieci anni, e l' ultimo appena due. Una sera il
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' alba, la gallina si mise a schiamazzare. Invece d'un uovo, ne avea fatti due, uno bianco e l' altro nero. La vecchia andò fuori per venderli. Quello
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Pagina Titolo
saluto! — La vecchia le fece un inchino e sparì. Tornati a casa, la sorella maggiore, pavoneggiandosi disse alle altre due: — Diventerò Regina! E voi mi
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Pagina Titolo
qualche servizio, pregava una vicina: — Comare, tenetemi d' occhio il bimbo; vado e torno in due minuti. — Un giorno le accadde di tardare. La vicina era
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Pagina Titolo
sbottonò la manica del braccio sinistro e urlò: Non è vero! La Reginotta, dice, ha una voglia in quel braccio! — e mi ha rimandato. Se fra due giorni non
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Pagina Titolo
da capo: — C'era una volta un signore che aveva una figliuola. Gli era morta la moglie e ne aveva presa un'altra, vedova con due figlie.... — To'! è la
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Pagina Titolo
arruffati, i piedi scalzi e intrisi di mota, in dosso due cenci che gli cascavano a pezzi; ma le sue risate risonavano da un capo all' altro della via
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Pagina Titolo
Reginotta non si perdette d' animo. Appena aggiornava, era al suo posto; ma la secchia non calava. E passarono altri due giorni. Una mattina, mentre
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Pagina Titolo
, vide lì vicino un bell'albero coi rami pendenti fino a terra: — Doveva esser quello. - E per accertarsene, stese la mano e strappò due foglie. — Ahi
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Pagina Titolo
chicco, senza che ne mancasse uno solo. — Grazie, buona figliuola; non posso darti altro che questo. — E le dette un coltellino da due soldi, di
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Pagina Titolo