dice in linguaggio militare, nella città di Messina, di dove ero partito col mio reggimento nell'aprile del 1866 per la guerra contro l'Austria. E fu
Fu quella la stazione più lontana del mio viaggio. Al ritorno non mi restava a vedere che Taormina, che a mezza via fra Messina e Catania. Ma non si
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altri: dello stesso viaggiatore che avevo visto arrivare a Messina, a Palermo, a Catania, a Siracusa, accompagnato anche là da una folla di ospiti
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INDICE Da Messina a Palermo . . . . . . . . . . . . .5 Da Palermo all'Etna . . . . . . . . . . . . . 37 Catania
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, mettevano da parte i nocciuoli che sùbito partivano, a sacchi, a carrettate, per Catania, per Messina, e tornavano da lui trasmutati in bei gruzzoletti di
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Messina. Le cose si mettevano male. Ordini e contr'ordini, marce di notte su per la Montagna, allarmi. Lo zi' Croce si raccomandava a Dio e a Santa
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capitato a Messina il giorno dell'entrata di Garibaldi, dopo la battaglia di Milazzo e si era inginocchiato, a capo scoperto, come davanti al
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, di Messina, di Siracusa (giacchè egli aveva liti da per tutto, con privati, con Comuni, col Governo, con conventi, con Opere pie) per qualificarlo a
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