riflessioni e appunti, scritti nella nottata al lume di una candela di sego, riguardanti la lite per Cento-Salme. Di sè, della miseria a cui si era
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mese avrete le casse piene di scudi non saprete che farne.... E in gennaio non dimenticate di mandarmi le ulive nere salate, quelle di Cento-Salme
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lei che inciampa chi vuole? E non lo sa lei che se io non avessi avuto cent'occhi e cento orecchie, a quest'ora il pasticcio sarebbe avvenuto, con
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monete d'oro o in carte da cento, da cinquecento e anche da mille lire, a dispetto di coloro che avevano prognosticato: - Chi troppo abbraccia nulla
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alla quale forse non avrebbe saputo resistere. A un sussulto di sua moglie - l'orologio della chiesa vicina suonava malinconicamente i cento
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l'orologio e affrettando il passo per arrivar più presto al negozio. - Due ore e mezzo, sì; ma avrete il guadagno di almeno tre cento lire, a dir poco
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stampo. Era forse sicuro che tutto quel grano da sementa andasse tra i solchi aperti? Non poteva avere cento occhi, non poteva essere come Domineddio
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fare le cose in grande; far crepare di rabbia certa gente. I quattrini erano là pronti, in bei biglietti da cento e da mille, messi da parte a posta
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salamelecchi e nelle belle maniere! Ah che tempi! Veniva in uso la moda anche pei notai! Si doveva giungere a questo con l'Italia una e pagnotte cento
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patriarca San Giuseppe, con cento torce nuove all'altare e gran scampanìo e mortaretti e banda musicale, dall'alba alla sera, per far crepare di
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sì per forza? L'ha sbagliata, per quanto è vero Dio! - Tanto, o prima o dopo, oggi o tra cento anni - ve l'auguro! - la roba sarà di vostra figlia, non
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dei feudi di Fontane Asciutte, Cantorìa, Barchino, Tumminello, Cento-Salme, Canneto, una volta patrimonio della famiglia Zingàli, ora parte alienati
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le folti sopracciglia. Il barone, quando non era via per affari, cioè per la lite di rivendicazione di Cento-Salme, da lui iniziata sùbito appena
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