, di anitre, di bozzagri e di marabù. Fuciliamoli finché la pagoda sarà aperta e ... - Fermi, - disse in quel momento Bindar. - Che cos'hai veduto
. - Teotokris! - mormorò Yanez. - Questo è un nome greco. - Un greco! - esclamò Sandokan, scuotendosi. - Che cos'è? Io non ho mai udito a parlare di greci
. - Ah! Diavolo! - esclamò. - Che cos'è questo? Una lampada, per Giove! Che odore! - Quattro o cinque uccellacci, che avevano le penne nere e becchi
accelerare la corsa, la rallentarono bruscamente. - Ehi, cornac, che cos'ha il tuo elefante-pilota? - chiese Tremal-Naik, che si era subito accorto. - Sente la
? - chiese Sandokan ai due malesi che erano rimasti a guardia della barca. - Sì: siamo spiati, Tigre della Malesia, - rispose uno dei due. - Che cos'hai
guasterebbe troppo le mie faccende. - E sono così numerose, è vero, Yanez? - disse Sandokan. - Non poche di certo ... Aho! Che cos'hanno i cani
, - rispose Yanez, ridendo. - Troveremo però alla corte del rajah un ostacolo che sarà duro da abbattere. - Che cos'è? - Un uomo. - Se hai rapito un ministro
piatti più o meno infernali. - Che cos'hai, mylord? - chiese il maggiordomo. - Tu mi sembri di cattivo umore stamane. - Può darsi, - rispose il portoghese
, capaci di tener testa da soli a venti indù. - Dunque, Yanez? - chiese ad un tratto l'uomo vestito di seta, fermandosi per la decima volta. - Che cos'hai
seduto dinanzi a Tremal-Naik dicendogli: - Ora tu, che sei indiano e che hai passati tanti anni nelle Sunderbunds, ci spiegherai che cos'è questa tigre
cos'hai veduto? - Della selvaggina, bensì pericolosa, ma molto grossa. - Non vedo che dei sâras volare dinanzi a noi. - Guarda presso quella macchia
svegliata, in questo letto, avevo il cervello offuscato e le membra mi tremavano come se avessi bevuto del bâng. - Cos'è? - Una mistura d'oppio. - La