porte. Ah! sono io dunque colui che non dormirà più che non sognerà più fino alla morte?
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insonne, con le stelle morte?» Chiarità di una lama, o tu che fendi l'ombra maligna: io t'offro il mio cervello oscuro e tristo per disegni orrendi. Io
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tutti i giorni cercando una causa divina il mio dolce bene ed io. Ma quel giorno già vanía e la causa della nostra morte non era stata rivenuta. E calò la
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, esalavano le cose, come se le ultime rose dell'ultima lontana primavera fossero tutte morte in quella torre triste, in una sera triste. E lacrimava per i
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