. - Ed ambedue seguitavano a camminare. Finalmente, fra il bagliore dei fulmi- ni, il Conte vide una capanna piccina pic- cina. Era stanco anche lui e
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quanto Matusalemme. E la vecchina? Essa è sempre nella sua capanna pic- cina piccina, col gatto che le tiene buona compagnia.
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popolo di pic- cole Fate, meno belle di lei, che era la Regina di tutte. - Sono, Fiorina, la Fata dei fiori - disse la Regina. - Tu sei un buon
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La Regina di cuori era una potentis- sima sovrana, e alla sua Corte, per farle omaggio, stavano il Re e la Regina di pic- che, il Re e la Reggina di
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tratto e aprì l'uscio. Di fuori, c'era una bambinuccia pic- cina piccina. - Chi sei? - le domandò la vec- china. - Sono Miserina. - E che cosa vieni a fare
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fuori una vecchina piccina pic- cina, che cardava la lana. La Principessa andò subito al castello e chiese di vedere la signora, la quale, appena
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la Fata - che si viva male aspettando il danaro altrui. - Questo è vero, - rispose il Gi- gante. - Ma attendo da quando ero pic- cino. - La Fata
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. Costei gli disse che era la Fata della Vita, condannata per invidia delle sue com- pagne ad abitare quella casa piccina pic- cina e ad esser brutta e
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e saggio che il popolo, fin da quando egli era pic- cino, lo aveva soprannominato il principe Celeste; l'altro, che era costato la vita alla madre
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