. Senza accomodarsi nella poltrona che gli indicò l'avvocato, disse: Voi siete creditore di don Franco d'Astura. Sì, mi deve tremila lire perdute al
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. L'Orlando sorrise. Tremila sassolini. Ma che cosa ti sogni di essere? Un uomo che possiede un segreto; nuli' altro. Ma non è nel vostro interesse di
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di debito contratto al giuoco, verso di me, per tremila lire. Ora capisco! - disse l'altro. - Ma egli non vi deve tanto! Non importa, voi gli dovete
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