Dalle nevose gole, dai torbidi monti lontani con lena rabida, con aspro sibilo soffia la raffica, rompe la densa greve nebbia, stringe le basse
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che per lunghi anni rallentar non seppi. Libero sono! Libero, e innanzi a me s'apre la vita con gli orizzonti vasti ed intentati e coi premi lontani
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mare e credettero d'amare. E lontani dal loro mare sotto il pallido sole avaro per il dovere facile ed amaro impararono a camminare. Impararono a
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dirompe, e la diffusa nebbia leva ed in lembi bianchi la sospinge giocosamente; e ride il sole volto ad occidente ed i monti lontani e le colline boscose e
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