, risolutamente, non dandosi alcun pensiero di non essere capito, o d' esser franteso, o di far ridere gli uditori; il che seguiva sovente Chiamava, per
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? Ah, ella scuote il capo, con un sorrisetto: ho capito. È bella, ed ha vanità femminea, non ambizione letteraria, e pensa che un viso come il suo
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ministero Coso -, e aggiungeva un gesto che significava: - Basta, basta; ho capito; oh che fastidio! Coso abbandonò questa valle di lacrime e di parole
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prende per pigrizia, di lasciar quasi sempre a mezzo l' espressione del proprio pensiero quando si vede che l'ha capito a volo la persona a cui si
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pronunziata (sua filia li tien compania). Ma perché quell'atto d' impazienza?... Ho capito. Ti pare ch'io, metta alla berlina della cattiva pronunzia la
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