Sì, un pochino, di tanto in tanto, come piace di tanto in tanto al mio cavallo di puntare sulla mano, e appoggiare alle redini.... per non farmi
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Posa il lume sulla tavola, appoggia il fucile alla parete, e siede lì accanto sulla scranna, curvo, a gambo larghe, colle mani ciondoloni fra le
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Cava il coltello da tasca, l' apre e comincia a mangiare lentamente, colle spalle al muro e il naso sulla grazia di Dio. Di tanto in tanto alza il
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istintivamente volge prima ansiosa un'occhiata all'uscio di fondo, e poi al marito che non la guarda neppure, chino sulla pipa, assaporandola, quasi
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fingendo di stare a vedere attentamente per nascondere la sua inquietudine, coi gomiti sulla tavola e il mento frate mani, guardandolo fisso fisso
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proprio la storia del lupo a sua moglie, per chetarla, continua a ciarlare come una gazza, grattandosi il mento rugoso, appisolandosi quasi sulla scranna:
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lasciandosi cadere sulla scranna, più morta che viva.
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buttandosi sulla tavola, col capo fra le mani.
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Va infine ad aprire la porta, si trova faccia a faccia Lollo, grondante acqua, col fucile in mano e il viso torvo. Egli resta un momento fermo sulla
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Tu, sfacciata! Ti mettevi sulla porta, e mi ridevi!... Con un marito che non te lo meritavi, e lo cambiavi pel primo che passava!...
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al marito che appare sulla soglia, guardingo, o col fucile spianato.
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seguita a cercare in ogni angolo cogli occhi torbidi. Il lume è sulla tavola; il letto bell'e rifatto; tanto di stanga all'uscio della cucina, in fondo
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Siede sulla panca.
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Questo: che se mi pare d' aver male a una gamba voglio esser creduto sulla parola.
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