Quando una massa d’acqua, un lago o un fiume, trovansi nell’ultimo, oppure nel secondo piano del quadro, la sua superficie non rifletterà che i
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È difficile rendere bene cascate che figurino nel primo piano, e ciò, non solo per il loro rapido precipitarsi; ma anche per la loro sorprendente
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otterranno un lavoro indeciso, snervato e piatto, dove l’ultimo piano, troppo dettagliato, riuscirà d’intonazione soverchiamente verde o bruna; mentre il
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Con una tinta composta di biacca, cobalto e caput mortum, indicate gli scuri del primo piano; colla stessa tinta, ma più pallida e alquanto più
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Cambiato il pennello, cercate le tinte per il cielo, mettendole ai loro posto sfumandole. Con pennello fresco, trovate le tinte dell’ultimo piano e
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Nel secondo piano, rinforzate i toni e il colore, sviluppando, contemporaneamente, il disegno.
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Nel primo piano, date corpo alle mezzetinte, forza e trasparenza alle ombre colle velature. (Tav. XVIII).
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i lumi predominanti nel primo piano.
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Riprenderete il lavoro studiando i riflessi, i passaggi freddi del chiaroscuro; modellando accuratamente ogni minimo piano, perfezionando cioè sempre
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L’opacità e la mancanza d’aria, la pesantezza dell’ultimo piano in certi acquerelli, non dipendono dai mezzi coi quali la natura vien rappresentata
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Anche l’uso del bianco chinese è utilissimo per cavare i piccoli lumi nel primo piano. Lo si 'applica a corpo, e quando è completamente asciutto, lo
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Quando un incidente irreparabile capita nel primo piano, e non si vuole ricominciare tutto il lavoro, talvolta riuscitissimo nelle altre parti, si
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Una volta ridipinto il primo piano, difficilmente si accorgerà di questo artificio, qualora ingegnosamente applicato.
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Non lavorate mai nei dettagli del secondo o del primo piano, prima che il cielo e l’ultimo piano non siano terminati.
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Le tinte del cielo devono coprire anche le lontananze, estendendoli fino nel secondo piano del dipinto.
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Tinte per l’ultimo piano.
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parti scure del secondo e del primo piano, salvo però sulle porzioni luminose. A ogni sovrapposizione, non dimenticate la solita lavatura d’acqua pura.
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Secondo piano.
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Primo piano.
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Per alberi e arbusti decisi d’intonazione cupa nel primo piano, è vantaggioso seguire il metodo seguente: disegnate i contorni a tratti abbastanza
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Motivo di un paesaggio alpestre: nel secondo piano, un promontorio erboso, sparso di massi rocciosi nudi; più al basso, un gruppo d’alberi d
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Motivo: lembo di bosco: nel primo piano zolle di terreno erboso con delle masse rocciose muschiate; sul davanti una robusta quercia, tanto vicino all
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Colla garanza rosa e poca terra di Siena bruciata, accennate le porzioni rosse nel primo piano.
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Supponiamo un effetto di sera e che il soggetto rappresenti un terreno paludoso, con delle montagne grigie per ultimo piano.
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cobalto e lacca. Rinforzate anche le montagne dell’ultimo piano col bleu francese e lacca, aggiungendo dell’indaco e del giallo di spincervino bruno, appena
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sottostante, otterrete una bellissima tinta grigio perla) che rinforzerete di garanza bruna nel secondo piano, e arrivati al primo, aggiungerete del bruno
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Nel primo piano, rinforzate le tinte con verde oliva e giallo di spincervino bruno, oppure, bruno Vandyk e lacca, che otterrete tinte ricchissime di
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Miniando un paesaggio si comincia dal primo piano.
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Disponete il secondo piano con malachite, e ombreggiatelo col verde di vescica, aggiungendo poco bistro nel segnare le decisioni più marcate.
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Otterrete il passaggio dal secondo all’ultimo piano con verde marino e poco azzurro, mettendovi le ombre di malachite; per poi passare in una tinta
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Disponete gli alberi dell’ultimo piano col verde mavino con o senza biacca, aggiungendo, sul finirli, dell’oltremare, tenendo i lumi più o meno
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Disponete gli alberi del secondo piano con malachite o verde marino, e ombreggiateli e finiteli colla stessa tinta, modificata col verde iride. Gli
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piano, devono distinguersi bene anche se nell’ombra, la quale non sarà mai appannata quanto quella dell’ultimo piano, dove, essa si perde in un
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Quando il primo piano di un paesaggio invece di avanzare fino alla base del quadro, descrive un declivio, bisogna aiutare l'effetto della prospettiva
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, dell’acqua oppure di un primo piano chiaro, essa acquista una grande vigoria d’effetto.
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Nel primo piano, in certe condizioni, è preziosissima la sua applicazione; poichè, col suo contrasto innalza, di tinta tutti gli altri colori. Per
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Il bruno, a motivo della sua tinta tranquilla, si appropria benissimo per la combinazione dei toni locali del primo piano; tanto più quando propende
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Qualora l’ombra portata (effetto di sole) di un motivo di alberi, sbattuta sull’erba del primo piano, presentasse un’intonazione fiacca e sporca
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Guardate: a sinistra una casupola, al suo fianco un albero, e per sfondo un piano che si estende fino a confinare col cielo. (Tav. I).
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Dell’ultimo piano.
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Tavole dei colori per le tinte dell’ultimo piano.
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L’ultimo piano dev’essere accarezzato leggermente con toni e tinte delicate, sfumate con dolcezza, e non a caso, mantenendo cioè il disegno fermo.
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Riguardo al colorito del secondo piano, possono benissimo servire le tavole esposte per l’ultimo piano; colla differenza, però, che qui, le tinte si
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Secondo piano.
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Primo piano.
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Tavole dei colori per le tinte del primo piano.
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Il secondo piano è quello di mezzo, cioè, quello che occupa lo spazio tra l’ultimo e il primo.
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Il primo piano comprende lo spazio di terreno più vicino al pittore, ove la forma degli oggetti è evidentissima nei suoi più piccoli particolari; il
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Qualunque cosa può essere rappresentata veracemente nel primo piano, ma l’importante consiste nel modo di rappresentarle e nell’effetto finale, ove
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La maggior attrattiva del primo piano consiste nel brillante senza crudezza, nella forza senza contrasti violenti, in una gradevole dispozione di
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