tante persone, nessuno gli dava retta. La signora Mugnos e Cristina, aiutate dal cavalier Pergola, portavano in camera la marchesa che sembrava un
Aveva trovato la casa piena di gente. La signora Mugnos, Cristina, il cavalier Pergola, don Aquilante erano accorsi alle prime notizie sparsesi per
cugino Pergola, e poi le aveva ripensate lungamente, ripetendosi spesso: «E se ha ragione lui? ... Non è solo nel pensare così ... E se ha ragione
stati cercati, ma offertisi spontaneamente col naturale andamento delle cose. Per questo il cugino Pergola, il dottor Meccio e gli altri erano
in casa dal palazzotto della baronessa lasciato in eredità alla nepote maritata col cavalier Pergola, a cui premeva di uscir presto dal vicoletto dove
Uscendo dal vicoletto, dov'era rintanata la casa del cavalier Pergola, il marchese di Roccaverdina aveva incontrato don Aquilante con un fascio di
, rizzata fra gli strettoi e le macine, mancò soltanto il cugino Pergola, a cui gli strapazzi per le elezioni avevano fatto gonfiare le tonsille come
anch'essi, poverini!» Uscendo dal palazzetto della baronessa, il marchese esitò un momento, poi si diresse verso la casa del cugino Pergola. Si sentiva
siccome, una sera, assieme con altre persone, era venuto lassù anche il cavalier Pergola, suo cugino, col quale stava in rottura, il marchese fu
Il cavalier Pergola trovò il marchese che sbraitava ancora: «Sono padrone io in casa mia! O che? Dovevo chiedere il permesso al canonico Cipolla
tant'altri, meglio di tant'altri ... Avete veduto; ho rifiutato di essere Sindaco, per continuare a fare il contadino. Il cugino Pergola mi tiene il
comanderà qui e provvederà ai fatti miei.» Lo zio don Tindaro e il cavalier Pergola venivano tre, quattro volte nella giornata, in compagnia del dottor
soltanto per decenza non sorrise, quando il cugino Pergola gli disse all'orecchio: «Dev'essere rimasto male don Silvio, non trovando di là il
davanti. «Temevo di trovarvi già partito per Margitello», disse il cavalier Pergola entrando all'improvviso. «Scusate, cugina. Capperi! Mattiniera! Vi
avrebbe dovuto badargli più, dopo che il cugino Pergola gli aveva sbarazzato il cervello di tutte le superstizioni dei preti. Intanto, che cosa poteva farci
nuvola scioglientesi in pioggia anch'essa, laggiù, lontano. Il cavaliere Pergola, riparato dall'ombrello, cercava con gli occhi i suoi piccoli fondi
Pergola, altro parente, l'aveva rotta nel sessanta, perché, rivoluzionario e ateo, sedotta la figlia dello zio cavaliere, l'aveva sposata solamente al
scena al cugino Pergola e ne risero insieme; la raccontò anche alla zia baronessa, a cui nessuno poteva levar di testa che nella brutta faccenda non ci
libri datigli a leggere dal cugino Pergola fossero dottrine inconsistenti, fallaci, ed egli si fosse vanamente rassicurato intorno a questa e