sguardo serio, gli atti seri, le parole serie, tutto serio, sono le nuvole basse che stanno sopra la società come una cappa di piombo. Levano l'aria
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ripiegarsi su sè stessi, sbigottire e querelarsi, al primo accavallarsi di nuvole, ed anche solo al loro presentarsi su l'orizzonte. Fin che l'esito di una
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formato un fantasma di bellezza fatto di nuvole e di colori. Tale è l’arte del Verlaine, del Rimbaud e del Mallarmé, tale è l’arte dei superuomini
E una mattina, dietro i colli di Barrese, si erano affacciate le nuvole, lentamente, quasi non avessero viso di mostrarsi dopo di essersi fatte
nuvole diradate e sospinte dal vento, sembrava che la luna corresse rapidamente pel cielo. Al velato chiarore lunare i campanili, le cupole delle
ansiosi l'ombra di una nuvoletta all'orizzonte. Soltanto l'Etna fumava, quasi volesse ingannare la gente facendo scambiare per nuvole le dense ondate di
arrampicandosi lesta lesta dietro le nuvole, inondando di luce biancastra la immensità della campagna, fino alle montagne lontane che si confondevano col
rapito in estasi dal suono del violino di un angelo a cavalcioni delle nuvole. Lo vedeva almeno venti volte al giorno, da sei mesi che si trovava in quel
campagna, o al cielo che sembrava di bronzo, limpido, senza un fiocco di nuvole da dieci mesi, infocato dal sole che bruciava come di piena estate
sotto il cielo senza luna, chiazzato di nuvole cineree, risuonò improvvisamente la serale imprecazione della zia Mariangela. «Centomila diavoli alla