montante, le braccia e le gambe abbastanza coperte. Il costume dev'essere di lana, per la ragione, che molle, non si appiccichi alle carni. In testa porterà
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, abbastanza larghi, con un raddoppio nella parte che sta su la sella; calze lunghe di maglia di lana, scarpe basse fatte in modo da non stringere il piede nè
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pesante; abito di lana o di crespo senza ornamenti di sorta; cappello col velo lungo, fitto, calato sul davanti; guanti e stivaletti opachi. Non riceve
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oscuro, la lunga zimarra di panno nero, il berretto di lana rossa, la maschera color cioccolatte, la barba bianca a pizzo, appuntata, a mezza luna verso
dell'albergatore che, cavandosi il berretto di lana a maglia con fiorami rossi e verdi, gli domandava se doveva poi portar su le due valigie, balzava lesto a terra
intristivano in quelle stanze quasi nude, dormendo su pagliaricci perché avevano dovuto vendere fin la lana delle materassa, orgogliose però di non
d'empiastri sorretti dalla grigia fascia di lana, seduto sul letto, appoggiato al mucchio dei guanciali, col viso congestionato e gli occhi rigonfi
lembi delle mutande; calze di lana grigia, e calzari a punta, di pelle suina, legati con corregge di cuoio incrociate attorno al collo del piede, quei due
aderenti da una larga fascia di lana grigia, col viso congestionato, con gli occhi rigonfi, coperto da un mantello di panno verde-bottiglia dai cui