Una mattina, quando il marchese meno se lo aspettava, don Aquilante era ricomparso non per parlargli, come al solito, di affari, ma per annunciargli
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Dimaura ... » « Voscenza mi benedica!», soggiunse questi, sporgendo la testa dietro le spalle di don Aquilante. «Andate di là; mi spiccio subito.» Don
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le sue liti e tutti i suoi affari. A Ràbbato, dove trovarlo un altro avvocato più esperto e più onesto di don Aquilante Guzzardi? Bisognava prenderlo
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sigaro. «Ecco don Aquilante!» Don Aquilante arrivava di corsa scusandosi di essere in ritardo. Titta fece schioccare la frusta e le mule partirono di buon
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Aquilante, con le lunghe gambe penzoloni dal parapetto di un ponticello, il cappellone di feltro nero, a larghe falde, che gli riparava dal sole, come un
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Don Aquilante, venuto per parlargli delle minacciate procedure del Banco di Sicilia, si era sentito interrompere dal marchese con l'inattesa domanda
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terminato di fare quel po' di pulizia che le sembrava urgente nella casa. Don Aquilante non riusciva a capire in che modo il marchese potesse vedersela
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del marchese di Roccaverdina e di don Aquilante per conoscere tutto l'andamento della discussione e il verdetto dei giurati. Gli avevano negato fin le
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», rispose il marchese. «Andrò domattina.» Aveva crollato la testa sorridendo delle ultime parole di mamma Grazia. Ed ecco don Aquilante, per parlargli
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Aveva trovato la casa piena di gente. La signora Mugnos, Cristina, il cavalier Pergola, don Aquilante erano accorsi alle prime notizie sparsesi per
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stupida: "La colpa è di don Aquilante che gli ha sconvolto il cervello con lo spiritismo, facendogli evocare Rocco Criscione!"» «Può anche darsi
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... » Don Aquilante, che veniva per render conto al marchese dell'andamento di una lite, lo sentì sin dall'anticamera gridare: «Capisce! Capisce
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Uscendo dal vicoletto, dov'era rintanata la casa del cavalier Pergola, il marchese di Roccaverdina aveva incontrato don Aquilante con un fascio di
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?» «Quell'anima lunga di don Aquilante ... » Ella lo interruppe: «Lo avete sentito dire, per caso, che ho fatto ammazzare io mio marito?». «Voi? Oh
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?» «Benedetta, cugino! Dio vuole così!» «Quale Dio? Chi lo ha visto cotesto Dio?» «Io vi rispondo come don Silvio La Ciura, quando don Aquilante voleva
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sapute dalla baronessa; parte, da don Aquilante che, come avvocato, aveva dovuto rimediare per loro parecchi brutti affari, servendole con premura di
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l'anima?» «Ma che anima! L'anima è il corpo che funziona; morto il corpo, morta l'anima. Chi ha mai visto un'anima? Soltanto don Aquilante e i pochi
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magherie di don Aquilante, andate a vuoto l'altra volta, potessero, per ignote condizioni, da un momento all'altro riuscire; quasi tutte le cose apprese nei
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. Io sto a sentirli, e poi ... agisco come mi persuado. Anche don Aquilante ce l'ha coi preti. E intanto egli le sballa più grosse di loro. Non voglio
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, giorni addietro, don Aquilante ... Ma neppur lui mi capisce. Ormai la mia vita è così; non posso stare inoperoso, non posso arrestarmi ... Se verrà
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