lingua quel che le ribolle dentro, e lo getta attorno alla spensierata, per proprio gusto, senza punto badare agli altri. Venivano talvolta, assieme con
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capisco che gusto proviate voialtri uomini a fumare. Ruggero, mio fratello, fuma sigaret- te, sa? Torna a casa per le feste di Pasqua. Venerdì sera lo
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dopo. Non ci ho gusto a veder malata la gen- te, quantunque sia il mio mestiere. Brutto mestiere vivere a costo del male altrui! Tu" soggiunse rivolto
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elemento educativo. Il gusto per la musica, si comincia a coltivarlo nei giardini d'infanzia. Non vi ha città, non vi ha borgata, non vi ha paese, ove
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sue economie, le quali tendono a recare il benessere nelle famiglie istituendo abitudini d'ordine, al gusto degli stravizii; le sale d'asilo che
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