Carmela Minino, in piedi presso il cassettone, macchinalmente, contò ancora una volta il denaro che teneva chiuso nello sdrucito piccolo portafogli
ancora onesta, come Carmela Minino, una ragazzona di diciotto anni, bianca, rossa, tonda, stupida, Filomena Scoppa, che voleva assolutamente maritarsi
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mani tutte lucide di olio, gittando lo spine per terra. Le sorelle Musto, molto gentilmente, avevano invitato Carmela Minino che an- che era restata
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comparse del ballo che, tutti, si affrettavano alla porta, per correre a casa. Carmela Minino usciva anche lei, affranta, con le gambe spezzate da quelle
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faticosamente, carichi di gente, la collina di Poggioreale, dove è il Camposanto: ma vanno con tanta lentezza, sono sempre pieni zeppi di persone e Carmela non
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Un campanello squillò, fortemente, e continuò a tinnire presso la finestrella della cucina: Carmela venne a sporgersi in quella stretta, oscura
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. Ora, con questa cena della sera, la gita dell'indomani sfumava. Gargiulo non aveva molti denari e Carmela Minino si doleva anche di quei pochi che egli
Uscendo dalla penombra del palcoscenico delle Varietà, dove, per due o tre ore, erano state chiuse, per provare il grande ballo Rolla, Carmela Minino
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volenterose. Carmela Minino era fra queste, essa che non sapeva mai dire di no, quando si trattava di lavorare, di essere utile a qualche cosa. In quella
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lettori si sono appassionati per Carmela Minino, la ballerinetta napoletana, bruttina e buona, sfortunata e sentimentale che fa tutto il possibile
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Carmela Minino, la protagonista del romanzo, così magistrevolmente ritratta dall'A., allo stesso tempo ci rappresenta un magnifico studio d'ambiente
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