Due misure sono necessarie: una che io considero di carattere transitorio; l'altra, che è la più essenziale, per dare un assetto definitivo al
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, che lo persuase qualche giorno dopo a scrivere alla contessa Magnenzio una lettera, che egli considerò quasi come il suo testamento morale: "Mio zio
Rivalta di cui ti parlo, e che io considero come la causa principale della nostra rovina, è venuto a trovarmi con un viso umile e compunto, s'è
voi, che da molti anni considero come un figliuolo della casa? Non spererò mai che Giacinto abbia a pubblicare le mie opere postume. Povero Giacintone