vescovo. Il conte, sempre in balía d'un tremito convulso, toccando ora un libro, ora un calamaio, ora una penna, come se cercasse con questi contatti
mano, abituata a sollevare i sacchi della. farina, fece saltare il calamaio sul tavolino e sprizzare macchie d'inchiostro sulle carte e sui muri
. Teneva sotto il letto uno scodellino coll'inchiostro, per non destare sospetti a portarsi il calamaio in camera; la carta la pigliava nello studio del
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carico di carte scritte e stampate con un calamaio d'osso nero nel mezzo, due penne e gli occhiali dell'esattore. Sopra, il ritratto del re. Quattro
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