d'Oriente» coglieva di sbieco la finestra di un piccolo abbaino, donde si era riverberato sullo studio del signor Ascanio Denèa. Com'era volato il tempo
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del suo studio, senza mai mettere il naso fuori di là! Quando deve accamparsi, il buon generale studia il terreno intornò a sè, per saper bene dove si
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piani liberi c'erano quattordici stanze; il fatto suo, veramente, poichè gliene bastavano cinque tra studio e libreria, due per camera da letto e
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robinia. E poi, sempre colla immaginazione, rientrava nel suo studio. Già, era a pian terreno, lo studio; tutte le stanze buone di quel pian terreno
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