mormorando le parole di consolazione e di perdono prima di giungere. D'un tratto, alzando gli occhi sotto la luce rossastra di un fanale a gas, vidi camminarmi
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lucentezza meridiana, ella m'apparve col suo viso smorto, disfatto, dove vivevano soltanto i carbonchi dei suoi occhi e la bocca rossa come un granato
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noi la donna dall'abito nero, che portava al collo un ramoscello di corallo rosso. Questa volta i soavi occhi lampeggiavano malignamente, le sue labbra
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FULVIO s'inchinò, prese dalla mano di Paola il gelano che ella, sorridendo dolcissimamente, gli porgeva, e le disse, guardandola negli occhi: - Vi
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le lagrime che le salivano agli occhi. - Perchè, infine, io ero una creatura felice. Io godevo
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sembrava crollato, intorno, nella notte nera; e non poteva camminare fra le rovine. Pure, levando gli occhi, sentì che gli occhi di lei lo interrogavano
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parroco giurava di non aver nulla, nulla da dare, neppure un tozzo di pane: il maggiore con le lagrime agli occhi lo scongiurava, che cercasse, che
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: invano aguzzava gli occhi, sulla torricella, ma non un'anima passava nella valle, non un carro, non un contadino; un deserto, un paese morto. Il
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risolvere e l'aver compiuto altre ventiquattr'ore del nostro viaggio, ogni sera, ci dà quasi un senso di sollievo, mentre l'aprir gli occhi alla luce
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veste che pare di argento, velati i begli occhi azzurri da le sottili palpebre, Titania la bionda giace, sui fiori, tutta molle del chiaror lunare che
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tristezza, dalle lagrime che non sgorgano, il sogno, il sogno che trasporta, che trascina, che travolge: costoro, tutti costoro, per gli occhi che
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. Ma ad un tratto, l' ingranaggio si ferma; e innanzi agli occhi del padre, prima stupefatto e poi straziato, si leva la figura desolata e convulsa di
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. Là, sotto gli occhi di Arduina, che per veder meglio si era anche spenzolata un po' fuori dal davanzale, abbordò il senatore Bendinello, che in quel
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la finiranno, i vostri, quella fabbrica benedetta? - Caro, è finita: per chi chi ha occhi, gambe. e divozione, è finita da un pezzo. Per i buoni
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- Oh perbaccolina! - E accesi negli occhi, rossi come due peperoni, alzandosi sui tacchi, parevano due galli sul punto di avventarsi l'uno sull'altro
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La storia di Tribolino era finita. E qui Ascanio Denèa alzò gli occhi involontariamente a guardare il ritratto della marchesa Arduina. La bella
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ampiezza loro e dalla loro profondità lo splendore degli occhi; e su quel bianco rosato della carnagione di un fior diffuso di pesche sul ramo, non
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romulea città volle provare a chiuder gli occhi. Ma non gli valse; il sonno ricusava di accostarsi; e quei poveri occhi, mezz'ora dopo, erano più aperti
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?..... se pure è lecito saperlo? - Tribolino ammiccò, rise maliziosamente e rispose: - C'è lassù, nascosto ai tuoi occhi dallo sporto di quel cornicione, un
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volentieri come il fumo negli occhi. O amore inacetito! e inacetito senza essere stato mai vino! Ma il nostro signor Geronimo se ne trasse fuori, solo
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tanto le sue apparizioni, per arrossire, chinar gli occhi e finger di guardare in istrada. Ed egli si sentiva un grande rimescolo in cuore
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