bassezza del suo spirito, la misuravo. Egli, divorato dal desiderio, ch'era vanità, fremeva di rabbia, fremeva di falso amore e pregava e scongiurava
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che ella faceva, per dire quello ch'ella diceva, per seguirla, per imitarla. Era l'incantesimo di questa fata, di questa strega, di questa maliarda
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fece un gesto di saluto ch'ella certamente vide, perchè si fece anche più rossa del solito; osò perfino scoccarle un certo che di più vivo ed intenso
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sua bellissima figliuola, dicendogli netto che morirò, se non la sposo. - Ah, scellerato! a me... Che sì, ch'io...- Ma il povero Geronimo, che aveva
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hanno, e che vicine, per Bacco. Vedete, infatti; c'era lì una bellissima creatura ch'egli non sapeva decorare del suo riverito nome e cognome, che egli
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proprio arrivato a quel punto. L'amico ch'egli aveva pregato di tastare il terreno era riuscito a guastare; ed egli oramai non vedeva più altro modo
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