e donna Gesumina, contesse Magnenzio, due dame attempate, non prive di barba, tonde e piccolette come due gomitoli, vestite tutte e due colla stessa
prosa letteraria
che i maligni rivestivano di una ironia piccante. Frequenti allusioni alle fanciulle che invecchiano in casa, prive d'amore, la ferivano acutamente
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