di cuoio, col capo curvo e colle braccia incrociate sul petto, cogli occhi fissi sul suolo, in una attitudine di attonita tranquillità. Nella luce
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quasi a soffocarlo, mosse qualche passo e si curvò a osservare in uno stipo una piccola raccolta di monete classiche. Non vide la contessa, quando
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ordine al figliuolo, che si curvò ad accendere la lanterna a vento sotto la traversa del carro. Una luce giallognola e oleosa si sparse sul biancore
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dolce di misteri ignoti ai profani. Passò il dottor Tavecchia, un po' curvo per gli anni, colla palandrana di panno scuro e il bavero di velluto; passò a
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