scivolare in essa una lettera. Non ebbe tempo né di rifiutarla né di parlare e nemmeno di guardare l'audace che, ritto sulla soglia, protestava di non
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amore, si sentì potente, divenne audace. Scrisse ancora: che desiderava vederlo, parlargli, chiedergli cento cose, persuadersi che egli l'amava
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- eppure le memorie di quella notte la inseguivano ancora: il ballo, l'audace apparizione, sopratutto l'appuntamento in fondo al giardino, dopo la
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Accademia della crusca
