vetrine degli orefici scintillavano di braccialetti, d'anelli, di collane, di diademi d'oro, di perle, di brillanti d'ogni altra pietra preziosa; ma là
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vetrine degli orefici scintillavano di braccialetti, d'anelli, di collane, di diademi d'oro, di perle, di brillanti d'ogni altra pietra preziosa; ma là
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dalla pelle olivastra e i denti neri e da bellissimi dayachi seminudi con le membra coperte di anelli di ottone, armati di pesanti parangs, coltellacci
tronco di un albero, montata da un uomo dalla pelle giallognola, con un perizoma rosso ai fianchi, anelli di rame ai piedi e alle mani, un berretto di
dayaki di alta statura, con le gambe e le braccia coperte di anelli di rame. C'erano pure alcuni cinesi, riconoscibili per i loro crani pelati e
gigantesco, dalla pelle giallastra, le membra cariche di anelli di rame e il petto adorno di perle di vetro, di denti di tigre, di conchiglie e di ciuffi di
belle forme, con le membra straordinariamente cariche di anelli di ottone e di perle di Venezia e i denti anneriti col succo caldo del legno siuka. Un