Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Piccolo mondo antico

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Fogazzaro, Antonio 20 occorrenze

molto?" "Moltissimo." Luisa gli pose le mani sulle spalle. "Ti rincresce molto?", diss'ella fissandolo negli occhi, "che io m'irriti come te d'aver

ha la febbre", diss'ella. Franco pigliò la candela e guardò. Maria dormiva con la testina piegata sulla spalla sinistra secondo il suo solito. Il bel

addirittura." Il signor Giacomo cominciò a soffiare e battere le palpebre. "La mi perdoni", diss'egli nel suo linguaggio misto di tutti gl'ingredienti

Pedraglio si alzò dicendo: "Cosa fa questo asino?", uscì sulla terrazza, vi stette in ascolto e rientrò. "Niente", diss'egli. "Disi mi, e per quell'asino

scenda", gli diss'egli. Quegli impallidì, discese in silenzio e non ritornò. Dopo un altro minuto fu chiuso lo sportello, una voce ruvida disse: "Avanti

su a un tratto, batté il dorso della destra sul palmo della sinistra, il suo viso s'illuminò. "Mi conduca nel Suo studio", diss'ella. "Posso lasciar

incredibile all'ingegnere era di andare a S. Mamette per assistervi alla messa solenne di mezzanotte. "E quella povera vittima!", diss'egli guardando la

si dibatté ancora un poco. "Non ho ancora fatto colazione", diss'ella. Suo marito la prese per le spalle e, tiratala a sé, le gridò in bocca: "La farai

testa!", diss'egli. "Guarda su in Boglia!" In alto, sopra Oria, attraverso la nebbia fumante, si vedeva l'oro pallido del sole sulla montagna e più in

per questo pranzo. "Perdònem, Lüisa", diss'ella con la sua voce velata che pareva venire da una vecchia spinetta chiusa. "Ghe n'impodi propri no

incorniciavano il viso rugoso dove s'aprivano due grandi occhi dolci, annebbiati, una gran bocca ombreggiata di leggeri baffi. "Oh, Pin", diss'ella giungendo i

", diss'egli sollevando con due dita dal seggiolone il nuovo cuscino ricamato: "porta via". E non ci fu verso di persuaderlo. "Et capì de portall via

, le afferrò le mani. "No!", diss'ella. "Non dire questa cosa! Mai! mai! Son tutta sua! Son tutta di Maria!" Ester non poté replicare perché, frettoloso

fingendo di guardar il ficus repens che veste la muraglia. "Si guardi anche Lei", diss'egli, "da certe parole. C'è delle bestie che possono interpretar male

, spalancando la bocca, indicando col dito la direzione di Oria. Il Paolon le fece segno di no. "Parlen del cagnoeu", diss'egli. La sorda non intese

in Val Malghera. "Dio, Dio, Dio, Dio!", diss'egli. Si rizzò ginocchioni, ripeté lentamente dentro a sé, come istupidito, la parola terribile: "aveva

d'oro. Bussò, dunque, all'uscio e venne ad aprirgli il professore in persona portando un lumicino a olio. "Bravo", diss'egli. "Credevo che non venissi

giornale e guardò la nonna in faccia. "Cosa succederebbe", diss'egli, "se avessi ancora le idee d'una volta?" Non parlò stavolta in tono di sfida, ma con

", diss'egli. "Sorvegliato sempre", rispose il Biancòn. "Anssi", soggiunse nel suo italiano di Porta Tosa, "aspetti: ci ho qui un rapporto quasi finito

parole così umili e commosse che il vecchio prete, dopo qualche momento di silenzio accigliato e inquieto, gli perdonò. "Là là là", diss'egli

ATTRAVERSO L'ATLANTICO IN PALLONE

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Salgari, Emilio 2 occorrenze

O'Donnell gli porgeva e guardò attentamente nella direzione indicata. "Sì," diss'egli "laggiù si stende il continente africano. Quella striscia che si

17o 15o di longitudine ovest, ed a 24o 39o di latitudine nord. "Siamo a poche miglia dal tropico" diss'egli. "I fetonti non mi avevano ingannato

I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA

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Salgari, Emilio 26 occorrenze

strani, e le sue labbra s'atteggiarono ad un riso, anzi ad un sogghigno che incuteva spavento. - Salve alla vergine della pagoda - diss'egli

. - Aghur, tu rimarrai qui, - diss'egli, uscendo. Se fra due giorni non saremo ritornati, verrai a raggiungerci a Raimangal colla tigre o con Punthy

è duro. - Ed i sipai? - diss'egli. - Appena salteremo, ci spareranno addosso. - Faremo prima scaricare le loro armi. - In qual modo? - Lo vedrai

, cupo, meditabondo. - Pazienza, - diss'egli coi denti stretti. - Quell'uomo tutto mi confesserà, dovessi strappargli ogni parola a colpi di ferro

ferita alcuna.. Kammamuri gli accostò una mano sul petto e sentì che il cuore ancora batteva. - È svenuto, - diss'egli. Strappò una penna ad un punya

capanna, sulla cui soglia si arrestò. - Guarda, Kammamuri - diss'egli con tristezza. Questa capanna altre volte sì gaia, sì ridente, mi sembra che abbia

stessa limonata che il capitano Macpherson aveva fatto bere a Tremal-Naik. - Trangugia questa bevanda, - diss'egli al sergente, dopo di avergli tolto

. Raggiunse il muro e lo seguì fino a che trovossi nell'antro. La tigre fece udire il suo sordo brontolio. - Taci, Darma, - diss'egli. Le si avvicinò

imperlarono la sua fronte. - Vieni, Darma, - diss'egli. Guardò alla sfuggita il bengalow, percorse tre o quattrocento passi strisciando, seguito dalla tigre

che ella sparse il profumo, - diss'egli.- L'odore che mi sale alle nari me lo dice. Domani saprò dove mi trovo e con chi avrò da fare. Fece sei o sette

separarono prendendo due vie differenti. Appena il rumore cessò, Tremal-Naik che tutto aveva udito, balzò in piedi - Kammamuri, - diss'egli con viva

tratto cambiò idea. - Vieni, Kammamuri, - diss'egli. - Prima d'incominciare la pugna, sarà meglio vedere con chi dobbiamo lottare. Egli trascinò il

sfiorò le labbra del cacciatore di serpenti. - Soffro, Kammamuri, - diss'egli con rabbia. - Oh! ma soffro molto. - Lo so, padrone. - Come lo sai tu? - Da

e non ne rimaneva che una, quando Tremal- Naik avvertì uno scalpiccìo che veniva dalla scala. - Fermati! - diss'egli rapidamente. Qualcuno scende

, - mormorò dipoi. - Hai la veste insanguinata. Lasciami vedere - Non è nulla, - diss'egli, mettendosi le mani sul petto, come se avesse paura di

, - diss'egli. - Lo conoscerò, Manciadi, te lo prometto e forse prima di domani a sera. - Devo crederti? - Devi credermi; Tremal-Naik è un uomo di parola. - Ah

gli rotolò silenziosamente dalle abbronzate gote. - Correva l'anno 1853, - diss'egli con voce che invano sforzavasi di rendere ferma. - Mia moglie era

accanto ad essa vegliava un thug, con una carabina in mano. - Avanti, - diss'egli. - Cosa succede nei sotterranei? - chiese Tremal-Naik. - Nulla

, in modo da farlo sembrare un ammasso di canne in balìa della corrente. - Fa oscuro, - diss'egli nascondendovisi sotto con Tremal-Naik e Darma

ad abbaiare furiosamente e qualche guaito lamentevole. Bhârata si sentì correre un brivido per le ossa. - I cani l'hanno scoperta, diss'egli. - E

posto. - Calma, piccina, calma, - diss'egli. - Lasciate che chiamino. Non sono spiriti, ma uomini che si divertono a spaventarmi. Se ritorno alla capanna

scoraggiamento. - Nulla, sergente, diss'egli. - Abbiamo perduto le traccie. - Sali da noi; bisogna saper tutto. Tremal-Naik, che nulla sospettava, non si fece

pronto a servirsene, masticò le erbe, malgrado la loro insopportabile amarezza e le applicò sulla piaga. - Là, così va bene, - diss'egli stropicciandosi

liberarlo dalle erbe che lo coprivano. - Silenzio, - diss'egli, ponendogli un dito sulle labbra. - Se ci ode, siamo irremissibilmente perduti. Ma Tremal-Naik

capitano, - diss'egli con voce triste. - Tu, Bindur, scenderai nella Santa Barbara e accenderai un bel fuoco. - Ed io? - chiese Palavan. - Voglio fare

-Naik provò una stretta al cuore e s'aggrappò alla colonna, come se temesse di non sapersi frenare. - Mezzanotte! - diss'egli, con voce soffocata. - Calma

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