parecchie ore ad una edificante contemplazione. Primo a ponente, il signor Ricevitore slanciava due ami appaiati in capo a una lenza sola, due traditori
Gilardoni. "Caro amico", diss'egli, "Le debbo dir una cosa." Il professore, assorto nella contemplazione del fuoco, non rispondeva. Franco gli posò
un'ora nella nebbia, seduta sull'erba fradicia. Lo zio rimase in contemplazione sulla terrazza fino al momento di partire. S'egli fosse stato un poeta
celesti e ricadevano da ogni parte in festoni e vilucchi. Un tavoluccio rotondo e alcune sedie di ferro servivano per il caffè e per la contemplazione
incominciar il suo lavoro. Franco andò ad appoggiar la fronte alle invetriate della finestra. Vi rimase un pezzo, assorto nella contemplazione delle ombre della