cappuccio di sua moglie in mano e la Cia, la vecchia governante, col cappello in testa e le mani nel manicotto, andava brontolando al suo padrone
né sulla Cia e fidandosi poco della servetta licenziata. Trovò la Maria sul sagrato, sola, e sgridò la Veronica. Poi andò in camera, si pose a
diventato alquanto ottuso e che se ai bisogni suoi fosse provveduto non gli occorrerebbe altro. Per le cure materiali v'era la Cia e le risorse che
partir sola. La Cia era in grande angoscia, e avea pregato Luisa di insistere sapendo ch'egli era stato côlto, il giorno venti, da forti vertigini e che
risparmio che mi frutta circa quattro svanziche al giorno e su due bocche di più: la mia e quella della Cia; la mia, speriamo per poco tempo." Franco e Luisa
da viaggio, insieme alla Cia, la sua governante. Passarono altri dieci giorni senza novità alcuna, cosicché Franco e Luisa si persuasero che proprio
che strillava come un'aquila. "Meglio ancora!", esclamò lo zio. "Bravissimi!" "Lasci un po' fare, Lei", gli disse la Cia mentre Luisa taceva. "I
all'antico cartellone della tombola, con dolore muto ma palese della Cia. Ne ho fatto strage per tagliarne fuori, oltre a cinque quadratini per le