. GINO. Te li cerco, sta' zitta, in camera della mamma. Ora combiniamo il giuoco. CARLO. Se è bell'e combinato! Tu e tua sorella, siete il cavalier
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, domandò alla maggiore, col 'tono burbero che gli era abituale: — Dov'è quella strega di tua zia ? — l fuori di casa. — Glie l'hai detto: Don Paolo non vuole
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andata via a mani giunte comincio: — Padre nostro, che stai nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come
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tua figliuola, e poi dici: Spera di sole, spera di sole, sarai regina, se Dio vuole ? TIZZONCINO. (arditamente:) Maestà, si. IL RE. (ingrossando
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chiave la tua mamma? — domandò il maggiore dei Colocci a Lello che era il maggiore degli Scalandri. — Perchè c'è la Commissione. — Chi è costei? — Certi
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il babbo, severo, gli risponde sempre : — È colpa tua!
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stralunato. Sua madre credette che fosse accaduta una disgrazia. — Tua moglie ? — Sta meglio. E i bambini? — Sono fuori. — A quest'ora? — Sono fuori da
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