terra ; e ripetevano insieme sottovoce: — Uh! Il Drago! Il Drago! Don Paolo Drago — drago di nome e di fatto, diceva la gente — arrivato davanti a loro
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radunata in salotto. La mamma lavorava con l'uncinetto, il babbo leggeva il giornale. Masino e Zina si divertivano a guardare le incisioni del Don
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, aiutato dalle bambine, che si erano divertite a darle una mano come avevano potuto. Don Paolo, portate le materasse al sole su la terrazza, le aveva
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! — Lo so; venite a dirlo domani, alle nove di mattina, al signor pretore: io, povero usciere, eseguisco gli ordini. Dalla rabbia, don Paolo poco dopo
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commetteva quell'ingiustizia. Non c'era stato uomo al mondo che gli avesse mai fatto, a lui, don Paolo, una soverchieria; e questa sarebbe stata proprio una
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— Perchè volete prendervi questa gatta a pelare? — gli aveva domandato il pretore. — Perchè? E don Paolo era rimasto un po' scombussolato, non
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, adattate alla meglio dalla sarta, che aveva trovato modo di cavare le gonne da una e i busti dall'altra. Così l'illusione per don Paolo era completa; Lisa e
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levargli i settantadue anni d'addosso!... E per ciò s'era presa quella gatta a pelare! Oramai le parole dal pretore erano diventate un ritornello per don
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fazzoletto alla testa. Le panchette della madia erano troppo alte e Lisa non ci arrivava. — Aspetta; ti metterò qualcosa sotto i piedi. Don Paolo la
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. Appena le vide, don Paolo diventò un drago a dirittura. — Di nuovo qui? Su, su a casa! E siccome le bambine esitavano, così egli soggiunse: — A casa! Vi
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annaffiava, Io ripuliva delle foglie secche, e lo aveva potato di sua mano pochi giorni prima della disgrazia. Quel gelsomino don Paolo lo aveva curato
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Don Paolo, aspettando i suonatori, si era messo ad acconciare la cavezza dell'asino, e si godeva anticipatamente il piacere della svegliata delle
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quattro passi, e don Paolo non aveva creduto di commettere un'imprudenza, all'età sua, con quel tempaccio. Per tenere deste le bambine fino alla
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gli occhi su Giovanna; e don Paolo sembrava più arzillo di quando aveva leticato con la strega per le bambine. Soltanto la testa non lo serviva bene
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seggiola, o su la catasta delle materasse o dei coltroni. Don Paolo durava quella vitaccia da più di trent'anni, divenendo sempre più aspro, più burbero
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