terra ; e ripetevano insieme sottovoce: — Uh! Il Drago! Il Drago! Don Paolo Drago — drago di nome e di fatto, diceva la gente — arrivato davanti a loro
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fate mai niente di male, — loro diceva in ogni occasione; — il Signore vi vede. — Dov'è il Signore ? — un giorno aveva domandato Ida, la minore
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Invano il babbo diceva a Masino: — Non bisogna aver paura di niente! Masino aveva paura di tutto, specialmente quando trovavisi solo in qualche
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:) Costantinopoli. ARLECCHINO. Sarebbe meglio chiamarla a quel modo. C'erano pali dappertutto. Il Gran Turco diceva alle persone: Sedete; e le persone vi si
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confessarle. Intanto il bidello aveva portato un vassoio con due tazze, una cuccuma e dei biscotti; e il direttore, versato il cioccolatte, diceva a Dino
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. — Convocherò in settimana il consiglio di famiglia... Vedremo... E così don Paolo Drago ebbe una settimana d'inferno, come diceva alle persone che
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, interrogandolo, intorno alle pupille, gli diceva: — Perchè non le mandate a scuola ? — A scuola? — rispondeva, quasi arrabbiato. — Le mie figliuole
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e fioriva per festeggiare la nuova Lisa, come non aveva verdeggiato e fiorito da un pezzo. — Il gelsomino è di Lisa, — diceva don Paolo a Giovanna
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gente. — Al secondo segno, andremo in chiesa. Intanto aveva continuato a lasciarsi spogliare, come diceva. Aveva anzi finto di dover giuocare sulla
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! — Come? — Straccerò il testamento, le lascierò nude in mezzo a una via! — Fate bene, — gli diceva Lisa ridendo. — Dovreste lasciare la roba a
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nelle delicate operazioni del frutto, come egli diceva. Il poveretto doveva avere cent'occhi, cento mani per impedire che quei benedetti figliuoli non
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