Raccontini. Il Paternostro di Checchiuo Pag. 123 Cattiveria » 127 II croccante » 132 Malizietta » 138 La partenza di Lulù » 144 La tazza di
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che laggiù, in fondo alla strada, tiravano sassi a un albero di albicocco per farne cascare a terra le albicocchine immature. Le macchie di rovi, che
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: il signor Gustavo Guazzaloca di Bologna — parlandomi della difficoltà di trovare pei fanciulli un libro di lettura che non fosse noioso
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Mi avevano detto che la veglia canta stupendamente, e perciò avevo accettato il regalo di quel piccino ancora con la peluria gialla tra le piumine
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Invano il babbo diceva a Masino: — Non bisogna aver paura di niente! Masino aveva paura di tutto, specialmente quando trovavisi solo in qualche
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Nell'aprile del 1868, dopo cinque anni di dimora in Firenze, tornavo in Sicilia. A Messina trovavo una novità: la ferrovia. Partendo, cinque anni
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, una diecina di signori in tuba, quasi tutti di età matura, che si salutano gravemente tra loro dandosi del cavaliere, del commendatore ed anche
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Mi accade, qualche volta di dimenticare a casa il portamonete, specialmente quando muto abiti e faccio in fretta. E ogni volta, quasi un maligno
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subito a soddisfare; ma sapeva pure mostrarsi severo, appena il bambino accennava di diventare troppo capriccioso. Bastava un' occhiata, un motto di
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Si chiamano, si rincorrono, volano di qua e di là, dai nidi vuoti al campanile, dal campanile alle grondaie, stanno ferme un momento, posate lungo il
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Giorgio era un buon ragazzo, ma molto vanesio; i suoi compagni di scuola lo chiamavano il filosofo, perchè raramente si degnava fare il chiasso
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terra ; e ripetevano insieme sottovoce: — Uh! Il Drago! Il Drago! Don Paolo Drago — drago di nome e di fatto, diceva la gente — arrivato davanti a loro
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freddo, del caldo, insomma non saprei dire di che cosa non avessero paura. Per ciò Angiolina ed Alfredo crescevano come fiori di serra, palliducci
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Teatro per Burattini. Spera di sole, commedia in due atti Pag. 199
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Dino , mentre il maestro spiegava la lezione di aritmetica, visto che il suo compagno s' era addormentato, aveva rapidamente intinto l'indice nel
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bisogno, ho risposto poco prima: Non ho nulla. Allora, fatti pochi passi, mi prende il rimorso di quella carità così stupidamente negata; e quando non
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La mattina del Natale scorso, tra la folla allegra e testante che ingombrava le vie di Roma, incontrai una carrozza dove erano un babbo, una mamma e
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La signora Noghera era religiosa molto ed educava religiosamente le due belle figliuoline che rallegravano la sua casa come due raggi di sole. — Non
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ricevimento degli ambasciatori. SCENA I. Il Re, la Regina, il Reuccio e tutte le persone di Corte. Il Re è seduto sul trono; la Regina e il Reuccio
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Enrichetta trepidava di gioia nel parlatorio. La zia monaca le aveva regalato un bel Gesù Bambino di cera e molti dolci. Il Bambino, con la guancia
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s'era arrabbiato contro l'asino che non poteva entrare nella stalla lì accanto, perchè le bisaccia ripiene di grano glielo impedivano; egli, impaziente
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. Appena poteva avere tra le mani un cane, un uccellino, un gattino, una bestiolina qualunque, Ernesto sembrava preso dalla perversa smania di farli
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insieme, di nascosto; ed ora che ci voleva soltanto un mese per l'onomastico della mamma, i loro ragionamenti a bassa voce erano divenuti più frequenti
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Il giorno tanto aspettato finalmente arrivò. Al momento opportuno, Neo stava per alzarsi di tavola. — Ireneo, dove vai? — gli disse la mamma
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Bisognava vestirle, calzarle; non poteva vedersele dinanzi con quei cenci addosso e i piedi scalzi; e perciò rovistava in fondo alle vecchie casse di
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tavolino; un'altra gli faceva abbaiare il canino di cartapesta, che Lulù non voleva toccato da nessuno; un'altra gli strappava di mano il pulcinella
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rimasto un po' sbalordito dell'insolito gastigo, paventando qualcosa di peggio. Ma quando tre quarti d'ora passarono senza che nessuno arrivasse, egli
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sua scrivania, gli accennò d' accostarsi e di sedersi su la seggiola vicina. Dino, a testa bassa, pensava: — Se mi ha visto dal buco della serratura
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tazza di cioccolatte e i biscotti, ma a torto. Dino era un ragazzo allegro, non cattivo; e da quel giorno diventava proprio il modello degli scolari
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vedrai gli angioli! — perché subito ella smettesse di fare una bizza. I dolci intanto rimanevano lì, sotto il fazzoletto, e facevano gola alla bambina
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Siete allegre, siete tristi? Io non capisco la vostra favella; ma vedendovi tornare e ritornare verso i nidi vuoti, mi sembra che vi dolga di
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Vi risparmi, care ospiti della mia grondaia, vi risparmi la sorte! Vorrei sentirvi cantare di nuovo i deliziosi gorgheggi che mi hanno svegliato la
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Sei anni fa mi furono regalate due nidiate di capinere quasi implumi, dodici piccini che rizzavano dai nidi le testine dal becco spalancato, appena
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! dunque la legge vuole che quelle due povere creature vadano in perdizione? Io le raccolgo per carità, le strappo di mano alla stregaccia della zia
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Le bambine non si riconoscevano, vestite a nuovo e ben calzate; vestite a nuovo, cioè, con la stoffa di due vesti delle sue povere figliuole
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tranquillo; casa e campagna, casa e chiesa, ecco la sua vita. Ora, quando metteva il basto all'asino, quasi aveva rimorso di allontanarsi di casa per
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panchette di legno, e vi avea riversato dentro un bel mucchio di farina. — Questo qui è lo staccio per la crusca. Guarda: si prende così, e si scote
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mangiare. Le porgeva mezza pagnotta, di quelle grosse e fatte in casa, che in Sicilia chiamano guasteddi. La bambina spalancò gli occhi dalla meraviglia
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Di tanto in tanto, per far svagare le bambine, le conduceva in campagna, a Doguara, nel fondicello tutto piantato a olivi e mandorli, con un po' di
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di graste di garofani, di menta, di basilico, e quel gelsomino che s'arrampicava alla parete, ricordo di Lisa che gli voleva tanto bene, e lo
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La notte di Natale aveva voluto condurle a vedere il presepe e a sentire la messa di mezzanotte. Piovigginava, tirava vento; ma la chiesa era li a
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Erano passati dieci anni. Lisa aveva preso marito da sei mesi; si parlava già di certe trattative con un cugino del marito di Lisa che aveva posto
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Per altri due anni era durata così, senza un giorno di tregua. Poi il vecchio era diventato triste, muto. Passava le ore della giornata su una
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Giorgio ebbe facoltà di scegliere la stoffa da sè e dar gli ordini al sarto, quasi fosse stato proprio giovanotto. Si mostrò incontentabile
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, per uno solo sarebbero state più che sufficienti; ma il pianterreno serviva da stalla, fienile, magazzino di grano, cantina, dispensa e ripostiglio
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allungano !... Fatemi posto !... Il mozzicone della sigaretta, trovato per terra in camera di Giorgio, die' finalmente al babbo la spiegazione del
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, gli abbai del cane gliene preannunciavano l'arrivo; e tosto giungevano, ognuno munito di piatto, di cucchiaio e di una fetta di pane fresco, per
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Il povero pecoraio strillò contro i contadini della fattoria; sospettava autore del furto uno di loro. Non gli era accaduto mai in vita sua che
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meno chiasso, meno capestrerie. D'allora in poi, a ogni loro ritorno alla fattoria, se essi accennavano a riprendere un po' di solito aire, bastava
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qualche settimana furono la disperazione della nonna, che aveva accettato di averli presso di sè a patto di farli vivere come avrebbe voluto lei
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